Caritas Internationalis: accorato appello per i bambini sieropositivi
“Accesso universale ai diritti umani”, è questo il tema che verrà affrontato il 1°
dicembre, durante la Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids. Il cardinale Oscar Andrés
Rodríguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis, ha chiesto un'azione immediata
per prevenire la morte dei bambini affetti dall'Hiv nei Paesi poveri. Come riportato
da Zenit, il Presidente ha anche affermato che uno dei fondamentali diritti dell’uomo
è quello di permettere ai bambini sieropositivi di crescere e diventare adulti. Ogni
giorno, 1.500 bambini contraggono il virus HIV. In massima parte, si tratta di neonati
contagiati dalla mamma durante la gravidanza o alla nascita. In queste situazioni
di estremo disagio, la metà dei bambini muore prima di aver compiuto due anni per
l’impossibilità d'accesso alle cure adeguate. Il presidente della Caritas ha ricordato
che l'organizzazione lavora in tutto il mondo in comunità in cui l'Hiv sta "devastando
le famiglie". "Esortiamo i Governi, le compagnie farmaceutiche e la comunità internazionale
ad assicurare che i bambini abbiano un accesso tempestivo alle cure dell'Hiv e della
tubercolosi", ha aggiunto. I bambini sotto i 15 anni colpiti dal virus sono attualmente
due milioni. Circa 15milioni sotto i 18 anni hanno perso uno o entrambi i genitori
per malattie collegate all'Aids. Dati provenienti dal Nord America e dall'Europa dimostrano
come le donne sieropositive che ricevono trattamenti completi per la prevenzione della
trasmissione madre-figlio dell'Hiv, vedano ridursi a meno del 2% il rischio di contagio
del virus al nascituro. La Caritas è impegnata da oltre 20 anni, in più di 100 paesi
nella lotta alla pandemia. "Nessuna madre e nessun padre dovrebbe guardare impotente
il proprio figlio morire. Nessun bambino dovrebbe soffrire per essere nato in un Paese
in cui ci sono un alto tasso di Aids e un sistema sanitario povero". "L'accesso universale
non è relativo alla geografia, ma all'umanità", ha affermato il cardinale Rodríguez
Maradiaga. Secondo il Rapporto 2009 realizzato dal Programma delle Nazioni Unite per
il contrasto all'Aids (UNAIDS) insieme all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
si è allungata la speranza di vita dei malati grazie ai medicinali antiretrovirali,
facendo sì che il tasso di mortalità sia sceso sotto il 10% negli ultimi cinque anni.
Questi farmaci sono anche quelli che permettono il calo della trasmissione del virus
tra madre e neonato. Secondo le statistiche, le persone affette dall'Hiv nel mondo
sono circa 33milioni. (C.P.)