Al parlamento italiano oltre 800 mila firme di cittadini sugli obiettivi mancati del
Millennio
820 mila italiani chiedono al governo e al parlamento di rispettare le promesse non
ancora mantenute nella lotta contro la povertà e i cambiamenti climatici, a partire
dalla Finanziaria 2010, che torna in aula per il dibattito e in vista della Conferenza
mondiale sul clima del prossimo dicembre a Copenaghen. Oggi a Montecitorio, nel corso
di una conferenza stampa, la consegna simbolica di una targa, segno tangibile della
mobilitazione a sostegno degli Obiettivi del Millennio fissati dall’Onu. Il servizio
di Roberta Gisotti:
In tutto
il mondo sono stati 173 milioni le persone che hanno aderito in 123 Paesi alla Campagna
“Stand up. Take action” “Alzati e agisci” perché gli Stati rispettino gli impegni
presi nell’Agenda del Millennio. Ma come superare la delusione per aver finora mancato
gli obiettivi di sviluppo e recuperare la fiducia verso i Vertici mondiali, come
quello recente della Fao a Roma sull’Alimetazione, che si è chiuso con un nulla di
fatto, in vista di quello del prossimo dicembre sul clima a Copenaghen. Marta
Guglielmetti, coordinatrice della Campagna Onu del Millennio.
R.
– Il problema è proprio che i politici e soprattutto i governi dei Paesi più ricchi
continuano a negare il fatto che si debba accelerare, che si debbano rispettare gli
impegni che sono stati presi più volte in sedi internazionali. E’ proprio miope per
un politico non vedere come ormai in un mondo globale non si possano risolvere i problemi,
come la crisi finanziaria ed economica che sta toccando tutti, senza contemporaneamente
lavorare per risolvere i problemi della crisi globale.
D.
– Un’oligarchia politica sempre più staccata dalle popolazioni. Quale può essere lo
strumento di pressione verso la politica di questa accresciuta sensibilità nell’opinione
pubblica?
R. – Quello che stiamo facendo proprio
oggi qui in Parlamento: portare dentro i ‘palazzi’ la voce di questi cittadini è anche
la nostra missione, lavorando insieme a quei politici che sono più sensibili, per
riuscire a raggiungere qualche risultato. Sappiamo che per quanto riguarda, ad esempio,
l’aumento dell’aiuto pubblico allo sviluppo, che interessa la Finanziaria, che in
questi giorni i parlamentari stanno discutendo, ci sono diverse persone, sia della
maggioranza che dell’opposizione. Non si tratta di una questione di partito perché
la lotta alla povertà è veramente trasversale ed è così che deve essere. Dunque, alcuni
parlamentari stanno cercando di far rintrodurre in quel testo degli emendamenti. Così
come è stato presentato dal governo, il testo è assolutamente inaccettabile perché
contiene piuttosto dei tagli. Serve invece un incremento dell’aiuto pubblico allo
sviluppo. Uno dei momenti importanti è proprio questo: far avvicinare, tramite anche
chi lavora su questi temi nella società civile, la voce dei cittadini alla politica.
Spesso, si dice che in Italia c’è questo mancato legame. Lavorare su questi temi –
sulla lotta alla povertà e il raggiungimento degli Obiettivi del millennio – può essere
uno strumento per riavvicinare il cittadino ai politici e soprattutto al parlamento,
che è l’organo principe della volontà dei cittadini.