Portogallo: la pedagogia del bene comune al centro dei lavori della Settimana sociale
Rilanciare con urgenza una "lucidità operativa" per rispondere ai grandi problemi
che segnano l'odierno contesto sociale. La Conferenza episcopale portoghese sceglie
il messaggio conclusivo della Settimana sociale per scuotere le coscienze della società
civile lusitana colpita dalla “disoccupazione, profonde diseguaglianze economiche,
disprezzo per l'ambiente e, soprattutto, l'affievolirsi dei valori fondamentali e
della dimensione religiosa nella vita pubblica”. Le riflessioni della Settimana sociale
2009, svoltasi a Aveiro, sono infatti tutte dedicate alla “costruzione del bene comune
come pedagogia sociale”. Un approfondimento per responsabilizzare a una costante tensione
al bene comune i cittadini, lo Stato e la Chiesa, "maestra di carità" e "esperta in
umanità". Al tradizionale appuntamento, di cui riferisce l'Osservatore Romano, hanno
preso parte numerosi rappresentanti dell'episcopato del Paese e delle istituzioni
di solidarietà sociale. Al termine dei lavori i vescovi hanno inoltre voluto sottolineare
che “lo Stato non deve sostituirsi ai cittadini e pervadere la società, ma armonizzare
con giustizia le proprie iniziative con le istanze che provengono dai vari ambienti
e settori”. La persona deve essere e rimanere “il soggetto, il fondamento e il fine
della vita sociale, solo così la sua sovranità si radica nella società”. È dunque
attraverso il riconoscimento della sovranità del cittadino che si costruisce il bene
comune. Ed è la costruzione del bene comune che giustifica l'autorità dello Stato.
I presuli mettono poi l’accento su un altro elemento essenziale per lo sviluppo integrale
della persona: il rispetto del senso religioso della vita. Nel ricordare l'enciclica
di Benedetto XVI Caritas in veritate, sottolineano inoltre che la religione
cristiana e le altre religioni possono offrire il loro determinante, indispensabile
contributo per il processo di sviluppo integrale nella misura in cui il senso di Dio
è presente, trova cittadinanza nella sfera pubblica soprattutto nella dimensione
culturale, sociale ed economico-politica. La Conferenza episcopale portoghese conclude
il messaggio invitando le istituzioni, tutte le componenti sociali e politiche "a
procedere con coraggio, perseveranza e creatività" per il rinnovamento della città
dell'uomo per la promozione della dignità di ogni essere umano. (M.G.)