L’etica dei limiti in economia: intervento del cardinale Bertone all'inaugurazione
dell’Anno accademico dell’Università Europea di Roma
“Verso un nuovo umanesimo”: il tema della Lectio magistralis, tenuta stamani
dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, per inaugurare l’Anno accademico
dell’Università Europea a Roma, aperta nel 2005, con quattro corsi di laurea Giurisprudenza,
Economia, Scienze storiche e Scienze tecniche. La cerimonia, aperta dal rettore padre
Paolo Scarafoni, è stata conclusa dal ministro italiano per l’Economia, Giulio Tremonti,
che ha svolto un intervento su “Il mondo dopo la crisi”. Il servizio di Roberta
Gisotti:
“E’ possibile
oggi un nuovo umanesimo, che riporti l’uomo, la sua dignità e la sua responsabilità
al centro?”: se lo è chiesto il cardinale Bertone ripercorrendo la storia economica
dell’Europa, alla luce dell’Enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate.
“Oggi - ha osservato - siamo di fronte a un passaggio epocale radicale”, non solo
per l'Europa ma per l'intera famiglia umana, caratterizzato da “globalizzazione, liberalizzazione,
finanziarizzazione, nuove tecnologie, migrazioni globali, disuguaglianze sociali,
conflitti identitari, rischi ambientali”. La crisi finanziaria attuale rende solo
più urgente la domanda di un nuovo umanesimo. Crisi portata - ha spiegato il porporato
- da gravi squilibri strutturali nell'economia mondiale insieme al venire meno delle
fondamenta etiche della finanza, non più strumento volto a favorire “l’economia reale,
il benessere, lo sviluppo di tutti gli uomini”.
La
richiesta persistente nei Paesi occidentali, a partire dalla metà degli anni ’70,
“di risultati finanziari sempre più brillanti” si è infatti “ripercossa sull’intero
sistema economico, fino diventare un vero e proprio modello culturale”, dove si è
radicato a livello popolare “l’ethos dell’efficienza” come criterio ultimo di giudizio
e di giustificazione della realtà economica”. “Lo strumento, si è pertanto, trasformato
in un fine”. Ecco che tutto si rovescia. “Si comincia a essere ricchi per essere ancora
più ricchi e inizia a delinearsi la figura dell’incremento indefinito del profitto.
E’ la logica distruttiva dell’illimitato, di ciò che non ha limite, di ciò che non
ha senso”. A questa deriva bisogna opporre “l’etica dei limiti”: “alla presunta ‘creatività’
delle scommesse finanziarie”, “ai movimenti di capitale speculativi”, “alla sfrenata
corsa delle rendite manageriali”, alle politiche che non legano “lavoro e produttività”.
Più che “una via d’uscita”, “un ritorno della morale” che significa - ha concluso
il cardinale Bertone - “la responsabilità della persona, prima che dei governi, verso
gli altri e la loro dignità”.
Ha fatto eco alle
parole del segretario di Stato, il ministro Giulio Tremonti, ricordando che “ogni
8 secondi nel mondo si fa un milione di dollari, o un milione di euro, di nuovo debito
bruciando il futuro dei nostri figli”. Riguardo la crisi economica, arginata dalla
politica, il ministro ha criticato l’aiuto che la “mano pubblica” ha offerto indistintamente
alle banche “anche alla finanza deviata”.