L'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari: il Natale che si avvicina sia un'occasione
per dare nuova speranza alle popolazioni colpite dal sisma
A sette mesi dal terribile sisma che ha scosso l'Abruzzo, la popolazione cerca di
riappropriarsi, gradualmente, di una condizione di normalità. Un percorso non facile,
mentre procede la ricostruzione di tanti edifici danneggiati. Tra questi anche numerose
chiese, molte delle quali, purtroppo, non saranno accessibili ai fedeli per Natale.
Luca Collodi ne ha parlato con l'arcivescovo dell'Aquila, mons.Giuseppe
Molinari:
R. - Purtroppo,
il lavoro per le Chiese storiche - quelle più antiche, più belle, più artistiche -
sappiamo che è lungo. A tutt'oggi ancora non sono ultimate neppure le opere di puntellamento,
di messa in sicurezza. Ci sono poi alcune Chiese rimaste agibili, come nel paese di
Assergi, verso il Gran Sasso. All’inizio, avevamo la speranza di vederne messe a posto,
per Natale, una quarantina. Adesso, purtroppo, il numero è sceso a 26. Si sta lavorando,
anche se un po’ con una certa lentezza. Noi, intanto, abbiamo già provveduto a mettere
al sicuro le opere d’arte delle varie Chiese, siamo riusciti a recuperare quasi tutto.
Sono situazioni poi che variano di giorno in giorno. Nella recente assemblea della
Conferenza episcopale italiana, ad Assisi, tutti i vescovi dell’Abruzzo si sono incontrati
con il cardinale Angelo Bagnasco, pregandolo d’insistere presso il governo affinché
mantenga le promesse fatte per mettere al più presto possibile in sicurezza le Chiese,
ma anche di rendere agibili quelle che non hanno avuto tanto danno.
D.
- Che Natale si annuncia per L’Aquila e l’Abruzzo?
R.
- Mi auguro un Natale sempre ricco della fede, della speranza e della solidarietà
che ogni Natale porta. Questo è un discorso che vale prima di tutto per chi crede
nel Natale. Mi auguro che, pur nella tragedia, sia un Natale bello anche per tutti
quelli che sono stati colpiti da questa tragedia. Sono già state consegnate tante
case, altre sono ancora in costruzione, tanti problemi sono stati risolti. Certo,
ne rimangono molti altri da risolvere ma speriamo, con l’aiuto del Signore e la buona
volontà di tutti, di risolverli.
D. - La vita quotidiana
all’Aquila come si sta evolvendo?
R. - Intanto, è
ripresa l’attività delle scuole, non solo quelle statali ma anche quelle non statali
tenute dai religiosi che hanno avuto delle strutture costruite appositamente per loro.
Cerchiamo di riprendere la vita normale anche nelle parrocchie. Per il resto, anche
gli uffici stanno riprendendo a lavorare. Certo, molti uffici sono ancora concentrati
nella scuola della Guardia di Finanza, però dei segnali di ritorno alla normalità
si vedono.
D. - Quest’anno il Presepe avrà un significato
particolare nelle case degli aquilani...
R. - Senz’altro.
Ci sono però delle organizzazioni di altre città che si sono offerte per portare dei
Presepi già pronti qui, nella nostra città. Presepi itineranti, un po’ particolari.
Ce n’è uno molto bello che sarà allestito presso la Caserma degli Alpini. La tradizione
del Presepe rimane ed anche il Presepe servirà a ricordarci che il Natale porta tanta
speranza a tutti. (Montaggio a cura di Maria Brigini)