I cento anni della presenza dei Frati Cappuccini in Amazzonia ricordati dal ministro
della provincia umbra dell'Ordine, padre Tofanelli
Un ringraziamento a Dio per il dono di partecipare alla sua missione con l’annuncio
del Vangelo in Amazzonia. Lo ha espresso ieri padre Antonio Maria Tofanelli, ministro
provinciale dei Cappuccini umbri, a 100 anni dall’inizio della presenza dei frati
in quelle terre lontane. Per l’occasione, è stato presentato presso la nostra emittente
il documentario “Tra acqua e cielo”, realizzato da NOVA-T, che racconta la storia
dei Cappuccini in Amazzonia. All’incontro è stato anche illustrato il “calendario
di Frate Indovino” 2010. Il servizio di Debora Donnini:
Siamo nel
1909: quattro Frati cappuccini umbri partono per annunciare il Vangelo in una terra
lontana, nel cuore della foresta Amazzonica, regione dell’Alto Solimoes. E’ l’inizio
di un’avventura che oggi registra la presenza di circa 40 Cappuccini in quella porzione
di mondo segnata da alberi e acqua. Padre Antonio Tofanelli, ministro provinciale
dei Cappuccini umbri:
“Vogliamo ringraziare Dio, prima di tutto perché,
in qualche modo, tutto parte da una sua chiamata ad essere partecipi della sua stessa
missione. Lui ci ha considerato degni di raggiungere i suoi figli in terra amazzonica,
per portare il suo annuncio d’amore. A noi interessa tantissimo la promozione umana
e credo che essa sia stata favorita sia in termini di igiene, di sanità, di scolarizzazione,
di lavoro. Però, credo soprattutto che, in questo caso, noi condividiamo con le popolazioni
locali, così come con chiunque, quelli che possono essere i disagi e le speranze legati
alla condizione umana”.
“Se oggi questa gente sa
leggere scrivere, se ha la possibilità di curarsi è anche grazie a quello che i frati
hanno fatto”, spiega Sante Altizio, il regista del documentario “Tra acqua e cielo”.
Al centro dell’incontro, anche la presentazione del “Calendario di Frate indovino”,
dedicato quest’anno all’Italia. Con spiritualità, saggezza e un pizzico di umorismo,
l’almanacco entra ormai da mezzo secolo nelle case di milioni di persone e i suoi
proventi servono anche a sostenere missioni come quella nella terra amazzonica.