Movimento Religioni per la Pace: le differenze culturali sono occasione di crescita
Differenze culturali che non devono essere “una minaccia”, bensì “un’occasione di
crescita”: così il movimento multireligioso internazionale Religioni per la Pace commenta
alla Zenit l’iniziativa ‘White Christmas’ organizzata nel Comune di Coccaglio, in
provincia di Brescia, contro i migranti irregolari. “Quando ci si rifà al Natale non
si possono trascurare i racconti evangelici sulla nascita di Gesù – scrivono dall’organizzazione
– che riferiscono del rifiuto opposto a Maria e Giuseppe di un luogo ospitale in cui
partorire il figlio. Tale rifiuto veniva attribuito proprio all’essere forestieri.
Il messaggio non si presta a equivoci e si ricollega alla questione dell’accoglienza
dello straniero”. Lo straniero, secondo il movimento, è infatti per definizione colui
che versa in una condizione di “maggiore instabilità e vulnerabilità” e fa così emergere
“l’intima sensazione di precarietà insita nella condizione umana”. “Quali conseguenze
potrà avere nel tempo la frustrazione per una dignità umana non considerata e perciò
sostanzialmente violata?”, si chiede Religioni per la Pace, riconoscendo da un lato
“le preoccupazioni degli abitanti storici”, ma considerando anche “un compito civile
per tutti l’impegno costante per la riconciliazione in comunità divise, rese inquiete
da timori e sospetti reciproci”. Un obiettivo forse ambizioso, ancora, quello del
“raggiungimento di un livello sempre migliore di un’integrazione rispettosa delle
differenze”, per il quale, però, vale la pena di lavorare. Oggi, intanto, gli stranieri
residenti nel territorio, circa seimila appartenenti a 40 etnie diverse su una popolazione
di 30mila abitanti tra i Comuni di Rovato, Coccaglio ed Erbusco, ribattezzatisi gli
uomini dello ‘United colors of Christmas’, sono scesi in piazza con slogan e manifesti.
Sono circa un centinaio. (R.B.)