Filippine: oltre 20 morti negli scontri a Mindanao
Si è trasformato in un bagno di sangue nelle Filippine lo scontro tra fazioni di gruppi
politici opposti nell’area di Mindanao. Almeno 21 i morti e decine i feriti. Secondo
le prime ricostruzioni, un centinaio di uomini armati avrebbero assalito un gruppo
al seguito di un politico locale, vice sindaco di Buluan, Ibrahim Mangudadatu, per
impedirgli di presentare la sua candidatura a governatore provinciale. L’incandescente
clima politico nelle Filippine, alle prese anche con il grave fenomeno del terrorismo
estremista islamico, fa temere soprattutto in vista delle elezioni generali del maggio
2010. Stefano Leszczynski ha intervistato Paolo Affatato, dell’associazione "Asia
Maior", esperto dell’area: R. – Certo,
le elezioni saranno un passaggio molto importante nella storia di questo Paese. Ricordiamo
che si eleggerà il presidente, il vice presidente, le due Camere del Parlamento nonché
circa 17mila governi locali; quindi, il processo di avvicinamento a questo evento
crea una certa tensione ed è accompagnato da episodi di violenza che si sono verificati
anche nelle scorse tornate elettorali. D. – Ci sono ragioni
più profonde di questi disordini all’interno delle Filippine? È il segnale di qualcosa
che va effettivamente cambiato nel Paese? R. – È da alcuni anni
che il Paese sta vivendo un capitolo relativo al rispetto dei diritti umani molto
preoccupante. La scia di uccisioni extragiudiziali, soprattutto ai danni di avvocati,
giudici, attivisti politici nonché giornalisti, sindacalisti, religiosi, tutti esponenti
impegnati nella società civile, va aumentando. Molti osservatori hanno notato con
disappunto proprio la mancata volontà politica nel governo di Manila di bloccare questi
fenomeni. Pensiamo che complessivamente, in circa otto anni del governo dell’attuale
presidente Arroyo, sono state documentate 977 vittime di omicidi extragiudiziali,
201 persone sparite, oltre mille vittime di torture, 1.500 arresti illegali: ecco,
sono cifre che danno l’idea di un perdurante clima di impunità che di fatto ha reso
le Filippine molto più insicure e che fa registrare un grande degrado dello Stato
di diritto. D. – In questo contesto si innesca poi l’altro grave
problema, quello del terrorismo di matrice islamica … R. – Questo
è un altro problema che da oltre 30 anni attraversa il Paese e che non è stato ancora
risolto. Sono in corso negoziati, c’è un processo di pace che ha subito una brusca
interruzione nel 2008 e che adesso le parti cercano di riannodare.