2009-11-23 15:40:26

Filippine: oltre 20 morti negli scontri a Mindanao


Si è trasformato in un bagno di sangue nelle Filippine lo scontro tra fazioni di gruppi politici opposti nell’area di Mindanao. Almeno 21 i morti e decine i feriti. Secondo le prime ricostruzioni, un centinaio di uomini armati avrebbero assalito un gruppo al seguito di un politico locale, vice sindaco di Buluan, Ibrahim Mangudadatu, per impedirgli di presentare la sua candidatura a governatore provinciale. L’incandescente clima politico nelle Filippine, alle prese anche con il grave fenomeno del terrorismo estremista islamico, fa temere soprattutto in vista delle elezioni generali del maggio 2010. Stefano Leszczynski ha intervistato Paolo Affatato, dell’associazione "Asia Maior", esperto dell’area:RealAudioMP3  
R. – Certo, le elezioni saranno un passaggio molto importante nella storia di questo Paese. Ricordiamo che si eleggerà il presidente, il vice presidente, le due Camere del Parlamento nonché circa 17mila governi locali; quindi, il processo di avvicinamento a questo evento crea una certa tensione ed è accompagnato da episodi di violenza che si sono verificati anche nelle scorse tornate elettorali.
 
D. – Ci sono ragioni più profonde di questi disordini all’interno delle Filippine? È il segnale di qualcosa che va effettivamente cambiato nel Paese?
 
R. – È da alcuni anni che il Paese sta vivendo un capitolo relativo al rispetto dei diritti umani molto preoccupante. La scia di uccisioni extragiudiziali, soprattutto ai danni di avvocati, giudici, attivisti politici nonché giornalisti, sindacalisti, religiosi, tutti esponenti impegnati nella società civile, va aumentando. Molti osservatori hanno notato con disappunto proprio la mancata volontà politica nel governo di Manila di bloccare questi fenomeni. Pensiamo che complessivamente, in circa otto anni del governo dell’attuale presidente Arroyo, sono state documentate 977 vittime di omicidi extragiudiziali, 201 persone sparite, oltre mille vittime di torture, 1.500 arresti illegali: ecco, sono cifre che danno l’idea di un perdurante clima di impunità che di fatto ha reso le Filippine molto più insicure e che fa registrare un grande degrado dello Stato di diritto.
 
D. – In questo contesto si innesca poi l’altro grave problema, quello del terrorismo di matrice islamica …
 
R. – Questo è un altro problema che da oltre 30 anni attraversa il Paese e che non è stato ancora risolto. Sono in corso negoziati, c’è un processo di pace che ha subito una brusca interruzione nel 2008 e che adesso le parti cercano di riannodare.







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