2009-11-22 15:15:12

Stati Uniti: via libera dal Senato al dibattito sulla riforma sanitaria del presidente Obama


Con 60 voti a favore e 39 contrari il Senato degli Stati Uniti ha dato ieri sera un primo via libera alla riforma sanitaria allo studio del Congresso. Il voto a carattere procedurale apre un iter molto lungo che avrà, fra l’altro, l’obiettivo di unificare i testi di Camera e Senato. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Il senato americano dà l’ok al dibattito che consente di procedere nella messa a punto della riforma del sistema sanitario tesa ad estenderne la copertura a circa 31 milioni di americani che ne sono sprovvisti. Il cammino della nuova normativa resta, tuttavia, ancora lungo e uniformare i testi di Camera e Senato è primo ostacolo da superare. Quello già approvato alla Camera prevede spese per più di mille miliardi di dollari e alcuni limiti per la copertura dell’aborto terapeutico. Il documento allo studio al Senato, invece, comporterebbe un costo di 848 miliardi di dollari e consentirebbe una sorta di opzione pubblica, ovvero la possibilità per i singoli Stati di mettersi in concorrenza con le assicurazioni. Inizia, dunque, a prendere corpo il più importante impegno elettorale del presidente Obama. “Il voto storico di questa notte ci avvicina alla nostra volontà di porre fine agli abusi delle società assicurative e di ridurre i costi delle cure mediche”, ha affermato il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, con una certa soddisfazione. Ovviamente, più critico il commento dei repubblicani al Senato, che mettono in guardia contro l’adozione “di questo programma estremamente costoso in un momento in cui i creditori internazionali, e in particolare i cinesi, danno lezioni sul debito americano”.

 
Tensioni tra Armenia e Azerbaijan per il Nagorno Karabakh
È sempre più alta la tensione tra Azerbaijan e Armenia per la contesa sull’enclave del Nagorno Karabakh. Stamani a Monaco, in Germania, si è aperto un negoziato tra le autorità dei due Paesi caucasici per risolvere la disputa che va aventi da oltre 15 anni. Dal canto suo il presidente azero, Ilham Aliyev, ha parlato di ultima speranza. Se i negoziati falliranno, ha precisato, “non resteranno altre opzioni” che quella armata. Il Nagorno-Karabakh è una regione del Caucaso meridionale, abitata da una maggioranza di etnia armena, contesa tra Azerbaijan e Armenia fin dal crollo dell’Unione Sovietica nel 1991.

Indonesia tragedia traghetto
Tragedia del mare in Indonesia, dove un traghetto con circa 300 passeggeri è affondato, a causa delle cattive condizioni meteorologiche, al largo dell'isola di Karimun, vicino a Singapore. I soccorsi tempestivi hanno tratto in salvo 232 persone. Almeno 21 passeggeri, tuttavia, hanno perso la vita nell'incidente. Ancora imprecisato il numero di dispersi.

Cina miniera
È salito a 87 morti e 21 dispersi il bilancio dell'esplosione avvenuta ieri in una miniera di carbon fossile nel nordest della Cina. L'esplosione di gas grisou si è verificata a 400 metri di profondità, mentre 529 minatori erano al lavoro.

India - violenze
Almeno sette persone sono morte e 52 sono rimaste ferite in un duplice attentato dinamitardo nello Stato nordorientale indiano dell'Assam. Secondo fonti locali, due bombe, piazzate su biciclette, sono esplose in rapida successione davanti alla stazione di polizia di Nalbari. Gli attentati non sono stati rivendicati, ma la polizia punta il dito contro l'Ulfa (United Liberation Front of Asom), il fronte di liberazione dell'Assam che da anni si batte per l'indipendenza da Delhi. Le autorità, inoltre, pensano che l'attentato di oggi sia da collegare al recente arresto del responsabile delle relazioni estere del movimento.

Afghanistan
In Afghanistan, è subito svanita la quiete che, giovedì scorso, ha accompagnato l’insediamento del presidente Karzai. Cinque guardie di confine afghane sono state uccise da un ordigno fatto esplodere al passaggio di una pattuglia militare nella provincia di Kandahar. Ieri, quattro persone sono rimaste ferite nello spettacolare attacco a colpi di razzi contro l'Hotel Serena di Kabul, il più prestigioso della capitale. Intanto, si fa sempre più serrato il confronto in seno alla coalizione internazionale sulla nuova strategia militare che presto sarà annunciata dall’amministrazione americana. Secondo la stampa statunitense, Obama è intenzionato a chiedere altri 7000 uomini agli alleati europei della Nato.

Iran esercitazioni militari
“Se i nemici attaccheranno l'Iran, i nostri missili bombarderanno Tel Aviv”. La nuova minaccia nei confronti di Israele arriva dal generale, Mojhtaba Zolnoor, rappresentante della Guida Suprema, Ali Khamenei, all'interno dei pasdaran. Parole che coincidono con l’inizio di un’imponente esercitazione militare della durata di cinque giorni, che ha lo scopo di testare le capacità difensive della Repubblica islamica, soprattutto in caso di un attacco contro le installazioni nucleari del Paese.

Medio Oriente
Sette palestinesi sono rimasti feriti a seguito di un raid dell’aviazione israeliana su alcuni obiettivi nella Striscia di Gaza. Il raid è scattato dopo l'ennesimo razzo lanciato ieri contro il territorio dello Stato ebraico. Un portavoce militare israeliano ha precisato che nella città di Gaza è stata colpita una fabbrica utilizzata per costruire armi. Intanto, fa discutere il rapporto sul conflitto israelo-palestinese pubblicato dall’organizzazione umanitaria israeliana “T'selem”, secondo il quale circa 9000 persone di entrambe le parti avrebbero perso la vita in due decenni di violenze. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 326

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