L’associazione “Infanzia Negata” vicina ai medici del Malawi via Internet
“I pochi medici che decidono di rimanere in Malawi compiono sforzi eroici, che da
soli però non sono sufficienti a fare fronte a malattie come l’Aids; per questo abbiamo
avviato un progetto per aiutarli”, dice all’Agenzia Fides don Alfonso Raimo, responsabile
dell’Associazione “Infanzia Negata”, che ha avviato una collaborazione con le strutture
sanitarie della diocesi malawiana di Dedza. “La diocesi ha creato una struttura, la
Dedza Catholic Health Commission, che gestisce 12 centri sanitari distribuiti sul
suo territorio” dice don Alfonso. “La nostra associazione - spiega - ha avviato una
collaborazione in particolare con il centro di Mtendere. Questa struttura serve una
popolazione di circa 60 mila persone ed è specializzata nell’accogliere e curare i
bambini affetti dall’Hiv/Aids. Nel centro - aggiunge - opera un solo medico assistito
da alcune infermiere. Non vi sono specialisti perché i malawiani che acquisiscono
una specializzazione medica preferiscono emigrare all’estero”. “Per questo motivo
- afferma il sacerdote - la nostra associazione, in collaborazione con due medici
di Napoli, il dottor Sergio Cerrato, pediatra, e il dottor Raimundo Vito, radiologo,
ha avviato un progetto di consulenza e di formazione a distanza, via Internet, che
si avvale della collaborazione del centro Athena di Avellino". Da Mtendere, conclude
don Alfonso, "possono inviare in Italia via Internet le immagini e la cartella clinica
dei pazienti per chiedere un consulto medico. Allo stesso modo, dall’Italia è possibile
gestire dei corsi di formazione per il personale del centro del Malawi. Inoltre un
gruppo di medici italiani ha dato la sua disponibilità a recarsi a cadenza periodica
nel Paese africano”. (V.V.)