2009-11-21 15:28:15

L'Onu condanna gli episodi di violenza xenofoba in Sudafrica


L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur) condanna i recenti attacchi xenofobi che hanno costretto 3.000 stranieri, inclusi rifugiati e richiedenti asilo dello Zimbabwe a fuggire dalle loro baracche a De Doorns, una comunità agricola in Sudafrica che si occupa di viticoltura e che conta una popolazione di circa 13.000 persone, a 140 km a nord-est di Città del Capo. Attualmente gli sfollati sono in attesa di conoscere l’esito dei negoziati con i coltivatori locali. Questi ultimi, martedì scorso hanno preso d’assalto le abitazioni degli stranieri accusandoli di rubare loro il lavoro in quanto disponibili ad accettare salari molto più bassi. I rifugiati e i richiedenti asilo riconosciuti hanno diritto per legge a lavorare in Sudafrica, ma spesso si creano grandi tensioni a causa della concorrenza nel mercato del lavoro. Gli stranieri sfollati si trovano in un campo sportivo e in un centro comunitario a De Doorns e dormono in tre tende fornite dal governo. Le autorità locali hanno risposto rapidamente alla crisi e l’acqua, i bagni chimici e un’unità medica mobile sono arrivati nell’area dopo poche ore. Inoltre la Croce Rossa sudafricana ha iniziato subito a distribuire agli sfollati due pasti caldi al giorno. Questo è il primo attacco xenofobo di una certa entità che colpisce i rifugiati in Sudafrica dall’ondata di violenza che colpì tutto il Paese nel maggio 2008. L’Acnur, su richiesta delle autorità locali, ha inviato due suoi operatori dall’ufficio di Pretoria per affiancare il Comitato Sudafricano per i Diritti Umani e tutte le altre parti in causa nel tentativo di riportare alla normalità la situazione e di permettere ai cittadini stranieri di tornarvi in tutta sicurezza. Alla fine del 2008 si stimava che ci fossero 110.0000 richiedenti asilo dello Zimbabwe in Sudafrica. (V.V.)







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