Rapporto Istat: l'Italia cresce grazie agli immigrati
L’istantanea scattata dall’Istat nel 2008 presenta luci ed ombre. L’Italia, con oltre
60 milioni di residenti - 426 mila in più rispetto al 2007 – ha un saldo demografico
positivo grazie ai flussi migratori: gli stranieri residenti sono 3 milioni e 891
mila. Aumentano i divorzi e le separazioni. In crescita anche il dato sulla fecondità
delle donne. I matrimoni, invece, fanno registrare una battuta d’arresto. Quello religioso
resta comunque il più diffuso, soprattutto nelle regioni meridionali. Il Paese continua
ad invecchiare: un italiano su 5 ha più di 65 anni. Le malattie croniche più diffuse
sono l’artrosi, l’ipertensione, le allergie e l’osteoporosi. Un italiano su quattro
fuma. I dati economici non sono incoraggianti: il tasso di disoccupazione è salito
al 6,7%. In aumento, del 5,4% la spesa per previdenza, sanità e assistenza sociale.
L’attività industriale è diminuita del 3,1%. Cresce invece l'ammontare dei depositi
bancari. Oltre due terzi appartengono a famiglie e istituzioni sociali e private.
Nel 2008 tre famiglie su quattro sono proprietarie dell'abitazione in cui vivono.
E’ positivo poi il tasso di scolarizzazione: gli studenti iscritti sono in aumento
ma calano, seppur di poco, i giovani iscritti per la prima volta all'Università. Il
settore dei trasporti conferma il trend degli ultimi anni: il mezzo più utilizzato
è l’automobile. Le auto circolanti sono circa 36 milioni. Il traffico e la difficoltà
di parcheggio sono tra i problemi più avvertiti dagli italiani. Le famiglie denunciano
inoltre difficoltà di accesso ai servizi di pubblica utilità, in particolare per il
pronto soccorso (54,7%), le forze dell'ordine (38,5%) e gli uffici comunali (34,8%).
Per quanto riguarda la giustizia, aumenta il numero di reati. Estorsioni e sequestri
di persona fanno registrare l’incremento più elevato. Rilevante anche l’incremento
di truffe e frodi informatiche. Un dato, questo, che si collega al crescente numero
di utilizzatori del personal computer e Internet. Guardare la televisione è un’abitudine
consolidata per il 93,6% della popolazione. Meno diffusa è quella alla lettura di
giornali e libri. Il 58,5% ascolta la radio tutti i giorni. Sono stabili, poi, i dati
sul volontariato: tra quanti hanno almeno 14 anni, il 9,2% è impegnato in attività
di volontariato. (A cura di Amedeo Lomonaco)