Impegno di governo e movimenti cattolici contro la pedo-pornografia nelle Filippine
C’è grande soddisfazione nella Chiesa cattolica filippina per la promulgazione della
nuova legge che protegge i bambini dalla pornografia minorile e dagli abusi a sfondo
sessuale, che arriva proprio nel ventennale della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia.
La norma, firmata dal presidente Gloria Macapagal-Arroyo lo scorso 17 novembre, prevede
punizioni severe per chi produce, smercia o pubblica materiale a sfondo pedo-pornografico,
con sanzioni pecuniarie e carcere fino all’ergastolo. Il provvedimento era attesissimo
nel Paese asiatico dove almeno 900 mila bambini hanno subito maltrattamenti o abusi.
Un rapporto del 2004 di Women’s World Summit Foundation stimava in tre milioni
i minori vittime di abusi sessuali, fisici, verbali, abbandonati o morti per incuria
dei genitori. Cifre che negli ultimi anni sono aumentate a causa dello sviluppo della
tecnologia moderna fra cui telefoni cellulari e camere digitali. Tali strumenti favoriscono
i crimini e rendono più difficile individuare e punire i colpevoli. “La legge anti-pornografia
avrà un ruolo importante nella protezione di bambini dalle crescenti minacce che provengono
dal mondo”, ha detto ad AsiaNews Suor Esther Gumeca, impegnata nell’assistenza dei
bambini di strada a Sucat, vicino a Manila. La suora auspica la piena osservanza della
normativa e la rigida applicazione “per il bene dei bambini, che sono il futuro della
nazione”. Ai genitori e a quanti sono chiamati a tutelare l’infanzia, aggiunge, è
affidato il compito di profondere un impegno maggiore per proteggere i bambini, “prede”
della pornografia. La nuova normativa è accompagna fra l’altro da una serie di iniziative
dedicate all’infanzia portate avanti da gruppi di attivisti cattolici. Angelica Cabiling,
insegnante dell’Istituto di suore Salesiane di don Bosco della provincia di Negros
Occidental, nel sud del Paese, conferma che un gruppo di giovani cattolici ha fondato
un movimento di sensibilizzazione sul traffico minorile nelle scuole. Gli attivisti
aiutano i bambini vittime di abusi e sfruttamento di Manila e Mindoro occidentale,
con il sostegno di altre associazioni filippine e movimenti femminili dell’Asia Pacifico.
Lo scorso anno i media cattolici della Conferenza episcopale filippina e l’agenzia
governativa Optical Media Board hanno sottoscritto un accordo di cooperazione per
proteggere i bambini dalla pornografia. (M.G.)