Filippine: sacerdoti e leader tribali in difesa dell’ecosistema dell’Isola
di Mindoro
Difendere il bene della popolazione e preservare l’ambiente dall’inquinamento. È questo
intento che muove due sacerdoti e 25 leader tribali dell’Isola di Mindoro, nelle
Filippine, in sciopero della fame per protestare contro la costruzione di tre miniere
di nikel, che occuperanno circa il 20% dell’isola. La dimostrazione, riferisce AsiaNews,
è iniziata ieri mattina davanti al Dipartimento per l’ambiente e le risorse naturali
di Manila. “L’intera popolazione della provincia – ha spiegato Buyay Villaluna, parroco
di S. Augustine di Calapan – appoggia la protesta contro il governo, che in questo
modo consentirà alle industrie di sfruttare i giacimenti minerari, cancellando la
moratoria che da 25 anni impedisce la costruzione di miniere”. Oltre a essere un’importante
meta turistica l’isola di Mindoro contiene al suo interno uno dei maggiori giacimenti
mondiali di Nickel. Le tre miniere saranno realizzate dalle norvegesi Intex Resources,
Agusan Petroleum, Pitkin Ltd e copriranno un totale di 208.561 ettari (20% dell’isola).
Per un periodo di 20 anni si prevede l’estrazione di oltre 120 milioni di tonnellate
di minerale. Secondo il governo locale oltre 20mila persone, in gran parte tribali,
saranno costretti ad abbandonare le proprie abitazioni. La popolazione teme inoltre
la contaminazione della falde acquifere che forniscono acqua potabile e sono utilizzate
anche per irrigare 40mila ettari di coltivazioni di riso, principale risorsa alimentare
degli abitanti. A sostegno dei manifestanti, mons. Sergio Utleg, responsabile della
Commissione per gli indigeni e altri tre prelati hanno celebrato ieri una messa sul
luogo di protesta. La Chiesa si batte da anni contro lo sfruttamento indiscriminato
di governo e industrie private verso le risorse minerarie. (M.G.)