Corea del Nord e Myanmar condannate dall'Onu per violazioni dei diritti umani
Con 97 voti favorevoli, 19 contrari e 65 astensioni. il Terzo comitato delle Nazioni
Unite, che si occupa delle questioni legate ai diritti umani, ha approvato una risoluzione
non-vincolante verso la Corea del Nord che preoccupazioni molto gravi” per i numerosi
rapporti in cui si denunciano “sistematiche, diffuse e gravi violazioni dei diritti
civili, politici, economici, sociali e culturali”. La decisione è arrivata ieri al
termine di una seduta dei rappresentanti dei 192 Paesi membri dell’Onu. Secondo quanto
riferisce AsiaNews, tra le violazioni che vengono recriminate al governo nord-coreano
vi sono torture, condizioni carcerarie disumane, esecuzioni pubbliche, punizioni di
massa e “l’esistenza di un gran numero di campi di prigionia e la pratica diffusa
del lavoro forzato”. Unione europea, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud hanno sostenuto
con forza la risoluzione. Pak Tok Hun, vice-ambasciatore nord-coreano all’Onu ha bollato
il voto come l’ennesimo attacco politico dei nemici della Corea del Nord. Il comitato
delle Nazioni unite ha condannato anche il Myanmar per le “sistematiche violazioni
dei diritti umani e delle libertà fondamentali del popolo birmano”. La mozione non-vincolante
contro la dittatura birmana è stata approvata con 92 voti favorevoli, 26 contrari
e 65 astensioni. Accuse respinte al mittente da Than Swe, inviato del Myanmar all’Onu,
che definisce la risoluzione “carente in modo palese” e poco più di un altro mezzo
per “mantenere le pressioni, insieme alle sanzioni”. Fra i motivi che hanno portato
alla condanna del Myanmar vi è pure il recente processo e la condanna ai domiciliari
della Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. A tal proposito, le Nazioni Unite chiedono
che la leader dell’opposizione venga rilasciata, insieme a tutti i detenuti politici
rinchiusi nelle carceri del Paese, e auspicano che le elezioni politiche del 2010
siano “libere, giuste, trasparenti e inclusive”. (M.G.)