Lavoro forzato e arruolamento di bambini-soldato in aumento in Myanmar
Sfruttare i civili per costruire le infrastrutture del Paese come "punizione" per
i loro crimini. ma arruolare minori per trasformarli in baby-soldati. E' la situazione
che vive il Myanmar per volonta della giunta militare al potere e che un recente rapporto
dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) denuncia in tutta la sua brutalità.
Una norma nella Costituzione birmana, riferisce Asianews, autorizza il lavoro forzato
dei civili nella costruzione di strade, infrastrutture, o come portantini o dragamine.
Le denunce di casi simili nel Paese asiatico, riferisce l'Ilo, sono cresciute del
50% negli ultimi cinque mesi e più della metà riguardano il reclutamento di bambini
e giovani fra le fila dell’esercito. L'Ilo ha riconosciuto “l’inefficacia” delle proprie
pressioni esercitate sul governo birmano, criticato nel giugno per una norma del 2008
che giustifica lo sfruttamento del lavoro forzato come punizione per crimini o “in
caso di incarichi affidati dall’Unione (del Myanmar), in accordo con la legge e nell’interesse
pubblico”. Alle 223 denunce pervenute all'Ilo il 28 ottobre scorso si aggiunge il
reclutamento di 112 minori nell’esercito negli ultimi sette mesi. I bambini, spiega
il Rapporto, vengono prelevati all’uscita di scuola, nei bar, al cinema o la sera,
al rientro a casa e minacciati e picchiati se oppongono resistenza. Completato l’addestramento,
vengono inviati nelle zone di guerra contro le etnie ribelli. Il documento Ilo spiega
che, a seguito delle denunce dei familiari, 59 bambini soldato “sono stati congedati,
30 casi sono al momento pendenti e nove in attesa di avviamento delle pratiche”. Ritorsioni
e persecuzioni sono lo strumento che i funzionari pubblici del Myanmar adottano anche
contro quanti osino ribellarsi a provvedimentid di lavoro coatto. Il Karen Human Rights
Group (Khrg) lancia un nuovo appello per “un vero progresso nella difesa dei diritti
dei bambini, colpiti dalla guerra”. (A.D.C.)