Congo: nell'Ituri 40 mila sfollati tentano di sfuggire alle violenze
Paura, fame, insicurezza. Fanno purtroppo quotidiana compagnia ai circa 40 mila sfollati
che si trovano nel territorio di Walendu Bindi, a circa 40 chilometri a sud di Bunia,
capoluogo dell'Ituri nel nordest della Repubblica Democratica del Congo. Le loro condizioni,
riferisce la Misna, sono state definite “catastrofiche” da fonti governative all’emittente
locale di Radio Okapi dopo una recente missione compiuta nei villaggi di Djeti, Tchekele,
Aveba e Soke, che ospitano abitanti delle vicine località di Bukiringi, Baviba e Boloma:
si tratta di persone senza cibo né medicinali, abbandonate a causa del diffuso clima
d’insicurezza alimentato da gruppi di uomini armati. Particolarmente preoccupante,
secondo le stesse fonti, la situazione di un centinaio di bambini che soffrono di
malnutrizione. Fonti religiose della Misna, contattate a Bunia, hanno confermato la
minaccia rappresentata da persone armate nei dintorni meridionali del capoluogo, che
non risparmiano civili né soldati dell’esercito regolare. Anche in città si registrano
episodi di violenza, culminati nei giorni scorsi con l’uccisione di un sacerdote,
padre Jean Gaston Buli, probabilmente da parte di criminali comuni. Zona di combattimenti
durante la guerra che ha sconvolto l’est del Paese a partire dal 1998, l’Ituri aveva
conosciuto un periodo di calma dopo gli accordi di pace conclusi nel 2006 tra il governo
e i principali gruppi armati locali. (A.D.C.)