2009-11-19 14:17:36

Conferenza internazionale in Vaticano sulla persona sorda nella vita della Chiesa. Mons. Zimowski: spezzare l’isolamento dei non udenti


Si è aperta, stamani in Vaticano, la Conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari sul tema “Effatà. La persona sorda nella vita della Chiesa”. Oltre 500 i partecipanti provenienti da 67 Paesi, che si confronteranno fino a sabato prossimo su una realtà che riguarda oltre 278 milioni di persone. Gli interventi dei relatori alla Conferenza verranno tradotti nel linguaggio dei segni. L’evento si è aperto, stamani, con una relazione dell’arcivescovo Zygmunt Zimowski. Proprio al presidente del dicastero per la Pastorale degli Operatori Sanitari mons. Zimowski, Romilda Ferrauto, responsabile della nostra redazione francese, ha chiesto di illustrare il tema della Conferenza:RealAudioMP3

R. - Affronteremo il problema della prevenzione e della cura della sordità, delineando le principali cause e le questioni legate ai possibili ausili, quali le protesi acustiche esterne ed interne. Questo dal punto di vista medico. Ma vogliamo soprattutto far vedere anche quella dimensione religiosa, cioè la cura pastorale dei sordomuti dal punto di vista della Chiesa. E noi nella presentazione del programma abbiamo scritto che gli interventi che si svolgeranno in aula si propongono di affrontare il profilo sociologico, psicologico, medico, familiare e soprattutto pastorale. Un’occasione privilegiata per esaminare le esperienze nei diversi ambiti e delineare gli elementi di successo e le piste utili alla piena integrazione di tutti coloro i quali sono affetti da questa ipoacusia.

 
D. - Il titolo della Conferenza prende spunto dal passo evangelico in cui Gesù guarisce il sordomuto dicendogli “Effatà”, Apriti! Perché questa scelta?

 
R. - Tale racconto evangelico può assumersi come l’icona di tutta la problematica: il Dio fatto uomo è talmente vicino alla sofferenza che la tocca con mano e la supera. Oltre questa sordità fisica, ci può anche essere una sordità spirituale. E’ necessario aprire l’orecchio alla Parola di Dio che sentiamo specialmente ogni domenica. Sono sicuro che il Santo Padre Benedetto XVI parlerà anche di questa sordità del mondo odierno.

 
D. - Un documento fondamentale per comprendere la pastorale dei malati è l’Enciclica “Salvifici Doloris” di Giovanni Paolo II…

 
R. - La “Salvifici Doloris” oltre a sottolineare il valore salvifico della sofferenza sollecita poi noi tutti ad essere come il Buon Samaritano che soccorre la persona ferita, in difficoltà, e con particolare riferimento al mondo dei non udenti, al mondo del silenzio, spezzando così l’isolamento cui molti fra loro sembrano essere tuttora condannati.

 
D. - Qual è il suo auspicio per questa Conferenza sulla realtà dei non udenti?

 
R. - L’auspicio è che possa essere un seme pronto a germinare e a trasformarsi in un albero carico di frutti. Vorrei dire che alla fine della conferenza ci sarà una cosa molto bella, l’affidamento alla Madonna del Silenzio, a tutto il mondo del silenzio, perché veramente Dio aiuti questi nostri fratelli non udenti. Affidiamo alla Madonna anche noi stessi, in modo da ascoltare meglio la Parola di Dio che Gesù Cristo ci offre.







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