Conferenza internazionale in Vaticano sulla persona sorda nella vita della Chiesa.
Mons. Zimowski: spezzare l’isolamento dei non udenti
Si è aperta, stamani in Vaticano, la Conferenza internazionale del Pontificio Consiglio
per la Pastorale degli Operatori Sanitari sul tema “Effatà. La persona sorda
nella vita della Chiesa”. Oltre 500 i partecipanti provenienti da 67 Paesi, che si
confronteranno fino a sabato prossimo su una realtà che riguarda oltre 278 milioni
di persone. Gli interventi dei relatori alla Conferenza verranno tradotti nel linguaggio
dei segni. L’evento si è aperto, stamani, con una relazione dell’arcivescovo Zygmunt
Zimowski. Proprio al presidente del dicastero per la Pastorale degli Operatori
Sanitari mons. Zimowski, Romilda Ferrauto,responsabile della nostra
redazione francese, ha chiesto di illustrare il tema della Conferenza:
R. - Affronteremo
il problema della prevenzione e della cura della sordità, delineando le principali
cause e le questioni legate ai possibili ausili, quali le protesi acustiche esterne
ed interne. Questo dal punto di vista medico. Ma vogliamo soprattutto far vedere anche
quella dimensione religiosa, cioè la cura pastorale dei sordomuti dal punto di vista
della Chiesa. E noi nella presentazione del programma abbiamo scritto che gli interventi
che si svolgeranno in aula si propongono di affrontare il profilo sociologico, psicologico,
medico, familiare e soprattutto pastorale. Un’occasione privilegiata per esaminare
le esperienze nei diversi ambiti e delineare gli elementi di successo e le piste utili
alla piena integrazione di tutti coloro i quali sono affetti da questa ipoacusia.
D.
- Il titolo della Conferenza prende spunto dal passo evangelico in cui Gesù guarisce
il sordomuto dicendogli “Effatà”, Apriti! Perché questa scelta?
R.
- Tale racconto evangelico può assumersi come l’icona di tutta la problematica: il
Dio fatto uomo è talmente vicino alla sofferenza che la tocca con mano e la supera.
Oltre questa sordità fisica, ci può anche essere una sordità spirituale. E’ necessario
aprire l’orecchio alla Parola di Dio che sentiamo specialmente ogni domenica. Sono
sicuro che il Santo Padre Benedetto XVI parlerà anche di questa sordità del mondo
odierno.
D. - Un documento fondamentale per comprendere
la pastorale dei malati è l’Enciclica “Salvifici Doloris” di Giovanni Paolo II…
R.
- La “Salvifici Doloris” oltre a sottolineare il valore salvifico della sofferenza
sollecita poi noi tutti ad essere come il Buon Samaritano che soccorre la persona
ferita, in difficoltà, e con particolare riferimento al mondo dei non udenti, al mondo
del silenzio, spezzando così l’isolamento cui molti fra loro sembrano essere tuttora
condannati.
D. - Qual è il suo auspicio per questa
Conferenza sulla realtà dei non udenti?
R. - L’auspicio
è che possa essere un seme pronto a germinare e a trasformarsi in un albero carico
di frutti. Vorrei dire che alla fine della conferenza ci sarà una cosa molto bella,
l’affidamento alla Madonna del Silenzio, a tutto il mondo del silenzio, perché veramente
Dio aiuti questi nostri fratelli non udenti. Affidiamo alla Madonna anche noi stessi,
in modo da ascoltare meglio la Parola di Dio che Gesù Cristo ci offre.