Barack Obama lascia Seul. Monito a Iran e Corea del Nord: sul nucleare si torni
ai negoziati
Si è conclusa a Seul, la prima missione asiatica del presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama. Un viaggio impegnativo, che ha portato Obama prima in Giappone, poi
al vertice Apec dei Paesi Asia-Pacifico, a Singapore, e infine in Corea del Sud. Nelle
scorse ore, l’incontro con il capo di Stato sud coreano, Lee Myung-bak. Al centro
dei colloqui il programma nucleare della Corea del Nord e l'accordo commerciale tra
Washington e Seul ancora in stallo. Il capo della Casa Bianca ha inoltre affermato
che nelle prossime settimane saranno esaminate le misure da adottare contro l'Iran
per la sua mancata trasparenza sul programma nucleare. Il servizio di Roberta Rizzo:
Le
provocazioni devono finire ed è tempo che Pyongyang torni al tavolo negoziale: ha
usato toni decisi Barack Obama in Corea del Sud, ultima tappa del suo viaggio in Asia.
Il presidente americano ha affrontato la questione del nucleare nord coreano e insieme
all'omologo sudcoreano Lee Myung-bak, lancia un monito sulla necessità di dare una
svolta alle trattative in stallo per la denuclearizzazione della penisola coreana.
Il capo della Casa Bianca ha poi comunicato l’arrivo a Pyongyang l’8 dicembre di Stephen
Bosworth, inviato speciale Usa, nel tentativo di riportare la Corea del Nord sul percorso
dei ''colloqui a sei'' per il disarmo nucleare. Legami sempre più solidi, dunque,
quelli tra Washington e Seul che offrono a Obama una motivazione in più per rinnovare
la validità del cosiddetto "ombrello nucleare" in difesa dell’alleato asiatico. Sul
piano economico, l’intento della Casa Bianca è far ripartire il Free Trade Agreement
(Fta), l’accordo commerciale tra Washington e Seul, ancora fermo per la mancata ratifica
da parte dei due Paesi. Il programma atomico di Teheran è l’ultima questione spinosa
affrontata dal presidente prima di concludere il suo tour asiatico. Incassato lo stop
dell’Iran al trasferimento all’estero dell’uranio arricchito, Obama ha annunciato
di aver già avviato i colloqui con gli alleati "per affrontare le conseguenze" di
un rifiuto definitivo di Teheran all’accordo sul nucleare.
Iran-nucleare Gli
ispettori dell'Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) sono attesi oggi
in Iran per un sopraluogo sul sito nucleare di Qom. Lunedì scorso, l'Agenzia internazionale
aveva rinnovato a Teheran la richiesta di chiarimenti sugli obiettivi del sito, la
cui esistenza è stata rivelata a settembre. Intanto, dal governo iraniano arriva un
nuovo stop alla trattativa sul programma nucleare. Il ministro degli Esteri, Manuchehr
Mottaki, ha annunciato che Teheran non accetterà di trasferire all’estero il proprio
uranio arricchito, come previsto dalla bozza di accordo presentata all’Aiea il mese
scorso.
Pakistan Escalation di violenza in Pakistan: almeno 19 morti
e 50 feriti a causa di un attentato suicida, avvenuto questa mattina davanti all'ingresso
del tribunale di Peshawar. Si tratta del sesto attacco talebano nella città in soli
11 giorni. Poche ore prima dell’attentato, nel Waziristan settentrionale, un drone
Usa ha attaccato una base dei ribelli, uccidendo 4 estremisti islamici. Secondo le
Nazioni Unite sono circa 300mila le persone costrette a lasciare le proprie case per
le continue violenze.
Russia In Russia, la moratoria sulla pena di
morte proseguirà anche dopo il primo gennaio 2010, data in cui è prevista la sua scadenza.
A stabilirlo la Corte Costituzionale che ha emesso oggi il suo verdetto. La fine della
moratoria "non rende possibile applicare la pena capitale su territorio russo", ha
dichiarato nella sentenza il presidente dell'alta corte, Valery Zorkin. Motivando
la decisione, Zorkin ha fatto riferimento a una serie di norme internazionali sottoscritte
da Mosca, che vietano o raccomandano di proibire l'applicazione della massima pena.
La Russia, infatti, pur avendo sospeso la pena di morte nel 1996, al momento dell'ingresso
nel Consiglio d'Europa, non l'ha mai abolita.
Ocse - economia Nel
suo Outlook semestrale, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
si mostra più ottimista sull'Italia. Se questa previsione si realizzerà, l'economia
italiana l'anno prossimo risulterà più solida di quella della zona euro. Il servizio
di Chiara Pileri:
L’Organizzazione
per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico pubblica, come da tradizione, il suo Outlook
semestrale e sottolinea che molti Paesi presenteranno nel 2011 un debito pubblico
superiore al Pil. In evidenza ci sono gli squilibri internazionali, il surplus commerciale
cinese e il deficit della bilancia economica americana. Inoltre, per la ripresa del
commercio mondiale, sarà fornito all’Italia un ulteriore supporto alle esportazioni.
Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, “i dati dell'Ocse sono la conferma di
una ripresa che può essere lenta ma che non di meno appare certa”. Nell'area dell'Euro,
il tasso di disoccupazione dovrebbe salire dal 7,5% del 2008 al 9,4% nel 2009. Per
quanto riguarda il debito pubblico, si vedrà un rialzo del 120% nel 2011 e il deficit
resterà sopra il 5%. Il quadro globale è migliorato, ma sull'economia continuano a
incombere una serie di rischi. “La severa recessione in Italia è iniziata prima che
altrove, ma nel terzo trimestre del 2009 l'attività economica ha mostrato un rimbalzo”.
Da ultimo, sul fronte dell'inflazione, l'Ocse vede per l'Italia un tasso di crescita
dei prezzi al consumo pari allo 0,7% in media nel 2009, seguito dallo 0,9% nel 2010
e 0,8% nel 2011.
Italia - privatizzazione
acqua La Camera dei Deputati ha approvato, oggi, in via definitiva il disegno
di legge Ronchi che recepisce una serie di obblighi comunitari e nel quale è prevista
la privatizzazione delle reti idriche. I voti a favore sono stati 302 a fronte di
263 contrari. I deputati presenti e votanti sono stati 565, la maggioranza richiesta
era di 283 voti. La maggioranza respinge le critiche delle opposizioni. Un decreto
che “non prevede la privatizzazione”, sostiene il ministro Ronchi che precisa: "Si
vogliono combattere i monopoli, le inefficienze con l'obiettivo di garantire qualità
e prezzi minori". Intanto, alcune regioni hanno già in cantiere un ricorso alla Corte
Costituzionale. Secondo le associazioni dei consumatori, la liberalizzazione peserà
sulle tasche dei cittadini con aumenti a due cifre, compresi tra il 30% e il 40%.
Battisti
- estradizione Sarà il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ad
avere l'ultima parola sull'estradizione di Cesare Battisti. A stabilirlo il Supremo
tribunale del Brasile che ieri, con cinque voti favorevoli e quattro contrari, ha
dato il via libera all’estradizione verso l’Italia dell’ex terrorista del Pac (Proletari
armati per il comunismo), condannato a quattro ergastoli e attualmente in sciopero
della fame. Intanto, in Italia, un applauso bipartisan dell'Aula della Camera ha accolto
la notizia dell'estradizione di Battisti. ''Grande soddisfazione'' è stata espressa
anche dal ministro degli Esteri, Franco Frattini.
Vertice Bruxelles - nomine
Ue I 27 Capi di Stato e di governo dell’Unione Europea si riuniranno, questa
sera a Bruxelles, per un vertice straordinario chiamato a decidere chi dovrà ricoprire
le due cariche istituite dal Trattato di Lisbona: il primo presidente stabile del
Consiglio Europeo e l'Alto Rappresentante per la politica Estera e di Sicurezza. Un
summit dall’esito incerto perché tra i leader europei restano forti divergenze, come
ha ammesso l'attuale presidente di turno del Consiglio Europeo, il premier svedese,
Fredrik Reinfeldt. Se non ci sarà intesa tra i 27, ha avvertito Reinfeldt, il vertice
slitterà al primo dicembre, giorno dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona.
Iraq In
Iraq, dopo la presa di posizione contro la legge elettorale da parte del vicepresidente
sunnita, al-Hashemi, non si fermano le polemiche legate alle prossime politiche che
dovrebbero tenersi nel gennaio 2010. Il veto rischia infatti di aprire una grave crisi
politica nel già fragile contesto iracheno.
Usa - Guantanamo In un’intervista
televisiva, il presidente statunitense Obama ha ammesso, per la prima volta, che la
prigione di Guantanamo non potrà essere chiusa entro la data prevista di fine gennaio,
come invece si era impegnato a fare all’inizio del suo mandato.
Israele
- Striscia di Gaza Le forze aeree israeliane hanno compiuto all'alba di oggi
un raid contro obiettivi descritti come una fabbrica di armi e due tunnel usati per
il contrabbando nella parte meridionale della Striscia di Gaza. L'attacco è stata
una risposta ai recenti lanci di razzi contro il territorio israeliano a partire dalla
Striscia, ha spiegato un portavoce militare a Tel Aviv. (Panoramica
internazionale a cura di Roberta Rizzo e Chiara Pileri) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 323 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.