Il cardinale Cordes in Spagna: lo Stato non emargini la dimensione religiosa
Lo Stato “vive di fattori che egli stesso non può garantire”, motivo per il quale,
nel corso della storia, “tutti gli Stati hanno riconosciuto la ragione morale a partire
da tradizioni religiose precedenti”. È tutto incentrato sulla necessità che lo Stato
contempli l’aspetto religioso nella vita della collettività, l’intervento del cardinale
Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, all’XI Congresso
Cattolici e Vita Pubblica, sul tema “La politica, al servizio del bene comune”, che
si è aperto ieri a Madrid. Il porporato, citato dalla Zenit, ha prima sgombrato il
campo da ogni dubbio: “Allo Stato non si richiede un'obbedienza irrazionale nei confronti
degli imperativi ecclesiali, né il salto alla cieca nelle acque della fede”. La religione,
ha poi spiegato, non è “superflua, né si può eliminare facilmente dall'ordinamento
sano di una collettività”. Secondo il cardinale Cordes, è dunque importante “evitare
sia di fare dello Stato un assoluto religioso che l'appropriazione dell'ordine politico
giusto per una comunità di fede”. Dall'altro lato, il porporato ha infine lodato la
“fermezza spagnola” nel difendere la vita espressa nella manifestazione del 17 ottobre
scorso a Madrid, auspicando che questa disposizione a lottare “possa risvegliare”
persone di altri Paesi “perché l'Europa non perda il momento della sua salvezza”.
Le prossime sessioni del Congresso affronteranno questioni come la partecipazione
dei cattolici alla democrazia spagnola, l'etica e il mercato, la rigenerazione della
democrazia, il diritto alla libertà religiosa, l'obiezione di coscienza davanti a
leggi ingiuste, la solidarietà e il bene comune, le politiche familiari, l'ideologia
di genere e la nuova economia di fronte alla crisi attuale. E’ inoltre previsto l'intervento
di personalità di spicco della sfera pubblica, tra cui il Primo Ministro della Repubblica
Slovacca, Jan Carnogursky; il presidente del Comitato italiano di Bioetica, Francisco
D’Agostino; l'ex Presidente della Repubblica portoghese Ramalho Eanes; gli eurodeputati
Marcelino Oreja e Mario Mauro e il direttore de “L’Osservatore Romano”, Giovanni Maria
Vian. I Lavori potranno essere seguiti via internet sul sito dell'Università San
Pablo CEU. (M.G.)