I vescovi del Kerala lanciano una campagna contro la Tv spazzatura
Una campagna capillare nelle parrocchie per mettere in guardia le famiglie contro
l’influenza negativa esercitata soprattutto sui giovani dalla tv spazzatura. L’iniziativa
è dei vescovi del Kerala, preoccupati dalla qualità sempre più scadente dei programmi
diffusi dai canali televisivi locali, ma anche dal cattivo uso delle nuove tecnologie.
Una lettera circolare diffusa nelle parrocchie dalla Commissione per la Famiglia e
intitolata “La famiglia e i media” chiede ai genitori di controllare quello che guardano
i loro figli, criptando i programmi con scene di violenza e sesso. “Dovrebbe essere
la gente a controllare i media, ma sta succedendo invece l’esatto contrario”, si legge
nella lettera che invita i genitori, insegnanti e parroci a educare insieme le famiglie
a non scegliere programmi di bassa qualità che spesso propongono cattivi modelli ai
giovani. “Siamo molto preoccupati dall’indebita influenza dei media televisivi e di
info-intrattenimento sulle famiglie e riteniamo giunto il momento di affrontare il
problema”, così ha spiegato l’iniziativa all’agenzia Ucan il Presidente della Commissione
episcopale mons. Mathew Anikuzhikattil. “I programmi trasmettono spesso messaggi incompatibili
con quello cristiano presentando la vita come una tragedia senza speranza e le relazioni
extraconiugali come un fatto normale. È compito della Chiesa tutelare la gente da
queste trappole”, ha aggiunto il vescovo rilevando che “La società rischia di pagare
gravi conseguenze nel lungo termine, perché la gente diventa dipendente da programmi
che non hanno contenuti”. I vescovi del Kerala hanno deciso di promuovere nel 2010
una serie di seminari sul problema. Intanto, un commento positivo all’iniziativa dei
vescovi è giunto da un esponente del governo del Kerala: “A molti genitori non interessano
gli effetti della televisione sui loro figli e la campagna potrebbe servire anche
a migliorare la qualità dei programmi proposti dai canali televisivi”, ha dichiarato
il responsabile. (L.Z.)