2009-11-17 15:15:35

Comunicato finale dell'Assemblea generale dei vescovi italiani


E’ stato pubblicato oggi il documento finale della 60a Assemblea Generale dei Vescovi italiani che si è svolta ad Assisi dal 9 al 12 novembre 2009, con la partecipazione di duecentodue membri e otto vescovi emeriti. Nel corso dell'assemblea è stata pure approvata la bozza della nota su Chiesa e Mezzogiorno, che sarà pubblicata dopo l’ultima lettura rimessa al Consiglio episcopale permanente. “I tratti caratteristici del Sud, come la religiosità popolare, la vivacità educativa e la persistenza della tradizione associativa – si legge nel comunicato - sono beni a disposizione di tutti, ma non vanno sottovaluti i segnali di un degrado che non è solo sociale e economico”. Di qui la necessità di un forte appello alla conversione, per far sì che la nota “non resti un intervento isolato”, ma si inserisca nella “sfida educativa” al centro degli Orientamenti Cei del prossimo decennio. Tra i temi affrontati anche quello sul senso della morte e della vita. “La sensibilità culturale prevalente, si legge ancora nel testo tende oggi a censurare la morte”, mentre l’esigenza di annunciare la “buona notizia” della morte e risurrezione di Gesù Cristo è il “primo servizio da rendere a una sensibilità assopita e dissimulatrice, che coinvolge in particolare le giovani generazioni in un processo di rimozione collettiva”. Secondo i vescovi, inoltre oggi “occorre aiutare le persone a guardare in modo meno evasivo alla prospettiva della fine, considerandola parte integrante dell’esistenza, con l’intento di sollevare lo sguardo a quanto la speranza cristiana confida al cuore umano. La celebrazione delle esequie, “momento largamente partecipato anche da chi non crede o non frequenta abitualmente la chiesa”, per la Cei “rappresenta senza dubbio un’occasione privilegiata per questo annuncio di speranza”. Nella nuova edizione del Rito delle Esequie – approvato dai vescovi ad Assisi, e che verrà pubblicato una volta ottenuta l’approvazione (recognitio) della Santa Sede - sarà inoltre previsto un formulario specifico per quanti scelgono la cremazione. Ancora la questione antropologica e il tema dei media: la Cei torna a ribadire come l’attuale contesto mediatico, “segnato dai caratteri del linguaggio digitale che ormai permeano la cultura in ogni sua espressione”, sia un contesto “inedito” che “rappresenta una sfida e un’opportunità per l’annuncio cristiano”. Riprendendo le parole di Benedetto XVI nella “Caritas in veritate”, i presuli invitano a ritrovare l’integralità di una proposta antropologica, che non separi ma coordini le due facce della cosiddetta questione antropologica. Infine è stata richiamata l’attenzione sulla dinamica missionaria e il ruolo dei sacerdoti. Una delle “qualità” fondamentali del prete è la “misericordia”, di cui, “paradossalmente, proprio la cultura trasgressiva e intollerante oggi così diffusa sente drammaticamente nostalgia”. “Nonostante circoscritti casi di contro testimonianza”, riferiscono i presuli a proposito del dibattito svoltosi ad Assisi, “più voci” di vescovi hanno fatto notare come “la presenza del sacerdote sia oggi richiesta con speciale attenzione, spesso anche dai cosiddetti lontani”. (C.S.)







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