Somalia: le milizie islamiche attaccano le forze di pace
Almeno sette i morti, tutti civili, dopo l’attacco a una base di peacekeeper africani
nell'area nord di Mogadiscio. Gli attentatori fanno parte del gruppo integralista
islamico “Shabaab”, ritenuto il braccio armato somalo di Al-Qaeda. Nel sud della Somalia
si stanno creando tensioni sempre più profonde per i giochi di potere. Da una parte
ci sono gli Shabaab, dall'altra i miliziani di Hisbul Islam, gruppo relativamente
più moderato. Secondo un portavoce di Shabaab, alcuni miliziani del fronte di liberazione
dell'Ogaden - ampia regione dell'est dell'Etiopia, da cinque anni in guerra contro
il governo di Addis Abeba - starebbero combattendo al fianco degli Hisbul Islam; ma
il gruppo indipendentista ha smentito ogni coinvolgimento.
Iran-nucleare La
centrale nucleare iraniana di Bushehr, la cui realizzazione è affidata a Mosca, non
entrerà in funzione entro la fine di quest'anno, contrariamente a quanto indicato
in precedenza. Lo ha annunciato il ministro dell'Energia russo Serghiei Shmatko, assicurando
comunque per dicembre prossimo “seri progressi”. L'avvio della centrale di Bushehr,
nella parte meridionale dell’Iran, è stato più volte rinviato: secondo alcuni osservatori,
tali slittamenti sarebbero legati alle tensioni internazionali sul controverso programma
nucleare di Teheran. Ma perché tante attese sul nuovo impianto? Giada Aquilino
lo ha chiesto al prof. Riccardo Redaelli, docente di Geopolitica all’Università
Cattolica di Milano:
R. – I
lavori di fatto sono conclusi, la centrale ormai è in ritardo di tantissimi anni.
Evidentemente la pressione politica, le tensioni circa il programma nucleare iraniano
stanno rallentando, anche se va detto che la centrale di Bushehr produce energia elettrica
tramite un impianto nucleare, ma non pone problemi di proliferazione nucleare. I dubbi
e le paure della comunità internazionale non riguardano la centrale ma riguardano
invece i centri e gli impianti per la produzione di uranio arricchito. In ogni caso
è evidente come la Russia non se la senta di avviare questa nuova centrale, fornendo
le barre di uranio, mettendole in funzione senza un accordo quadro su tutto il programma
nucleare iraniano.D. – Il dibattito sull’arricchimento dell’uranio
all’estero è ancora aperto. Intanto, però, la Russia con Medvedev ha esortato da una
parte l’Iran a ribadire gli scopi pacifici del programma nucleare e dall’altra prosegue
a costruire questa centrale nonostante le preoccupazioni internazionali. Che linea
è quella di Mosca? R. – È una linea che qualcuno definisce ambigua.
Ultimamente a me sembra meno ambigua e più moderata. Non chiude una porta in faccia
all’Iran; ha sempre cercato di trovare delle “exit strategy”, delle possibili soluzioni
che non umiliassero Teheran. Ma, allo stesso tempo, inizia a mostrare un certo fastidio
per i tatticismi iraniani, per i continui cambi di rotta. L’ultimo accordo che riguardava
l’arricchimento dell’uranio, trasportare uranio arricchito all’estero proprio con
le garanzie russe, era una soluzione che è stata fatta accettare a fatica agli americani
ed anche ad altri Paesi. Gli iraniani prima hanno accettato ed ora sembrano essere
orientati verso un rifiuto. Tutto questo ovviamente non facilita neanche gli amici
di Teheran e di tutti quelli che cercano un compromesso che rassicuri la comunità
internazionale ma non umili Teheran. Quinto attentato
in una settimana in Pakistan: 3 morti e 20 feriti Almeno tre persone sono morte,
mentre altre 20 sarebbero rimaste ferite, a causa di un'autobomba esplosa questa mattina
in Pakistan contro un posto di polizia. L'attentato, il quinto in una settimana nel
Paese asiatico scosso dalle violenze dei talebani legati ad Al Qaeda, è avvenuto nei
pressi della base aerea militare di Badaber, nel distretto di Peshawar, al confine
con l'Afghanistan. Il posto di polizia è stato in gran parte distrutto dalla deflagrazione,
che ha lasciato sul suolo un cratere di circa tre metri di profondità.
Almeno
3 morti in Afghanistan per un attacco al mercato di Tagab Almeno tre afghani
sono morti ed una trentina sono rimasti feriti in un attacco al mercato di Tagab,
nell'est dell'Afghanistan, poco lontano dal luogo dove si stava tenendo una riunione
tra rappresentanti dell'esercito francese e personalità locali. Secondo quanto riferito
oggi dallo stato maggiore francese a Parigi, tra i morti ci sarebbero bambini. Almeno
una decina di feriti sono gravi. Tutte le vittime sono afghane. L'attacco, hanno riferito
le autorità francesi, si è verificato mentre era in corso una “shura”, un'assemblea
tra personalità locali, in presenza del comandante delle forze francesi nell'est del
Paese, il generale Marcel Druart. La riunione, è stato precisato, doveva “fare il
punto sulle missioni delle forze di coalizione e avviare dei progetti di sviluppo”.
L’oro sfonda quota 1.129 dollari sui mercati asiatici Ancora un
record per l'oro, che sui mercati asiatici sfonda quota 1.130 dollari. Il metallo
prezioso è salito fino a 1.130,43 dollari, per poi ripiegare intorno a quota 1.129.
A pesare, secondo l'agenzia Bloomberg, è la speculazione su un ulteriore calo del
dollaro. Nigeria: primi colloqui di pace nel Delta del Niger Si sono
svolti nel fine settimana ad Abuja, capitale della Nigeria, i primi colloqui formali
nell’ambito del processo di pace tra il presidente Umaru Yar'Adua e il principale
gruppo della ribellione per l’Emancipazione del Delta del Niger (Mend). Gli incontri
si sono tenuti a distanza di due settimane dall’annuncio di una tregua “a tempo indeterminato”
da parte dei ribelli. Secondo il quotidiano “This Day”, i termini di una possibile
soluzione sarebbero stati raggiunti il mese scorso, quando il presidente Yar'Adua
si è offerto di destinare fino al 10% dei proventi petroliferi alle comunità del delta
del Niger. In armi dal 2006, il Mend sostiene di lottare per una più equa ripartizione
dei profitti petroliferi del Delta, dai cui benefici sono finora rimaste escluse le
popolazioni locali.
Kosovo: alle amministrative vince il Pdk In attesa
dei risultati ufficiali, in Kosovo rivendica la vittoria il Partito democratico (Pdk),
del premier Hashim Thaci. Le prime elezioni dopo l’indipendenza dalla Serbia nel febbraio
del 2008, hanno dato buon esito in almeno 20 dei 36 comuni in cui si è votato ieri.
La Lega democratica del Kosovo (Ldk), del presidente Fatmir Sedjiu, alleata del Pdk
al governo, afferma di aver vinto nella capitale Pristina e in molte altre municipalità.
Secondo la Commissione elettorale, ha votato il 45.36% del milione e mezzo di elettori.
Le elezioni sono state invece disertate dalla minoranza serba, specie al nord, dove
la partecipazione è stata fra lo 0,2 e il 2,4%. Secondo la commissione elettorale,
22 dei 74 partiti in lizza nel Paese sono serbi.
Myanmar: Aung San Suu Kyi
chiede un incontro con il capo della Giunta Il premio Nobel e leader dell'opposizione
birmana Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari da tempo nella sua casa nella capitale
Rangoon, ha scritto una lettera per chiedere un incontro con il capo della giunta
al potere. Datata 11 novembre, la missiva di cui è entrata in possesso l'agenzia Reuters,
afferma che Suu kyi, 64 anni, ha richiesto un incontro con il generale Than Shwe,
per poter collaborare con la giunta nell'interesse del Paese, stabilendo così una
linea di comunicazione con il governo. La notizia della lettera giunge dopo che il
presidente americano Barack Obama aveva prospettato alla giunta un miglioramento delle
relazioni se avesse condotto riforme democratiche e liberato i prigionieri politici,
in particolare Suu Kyi. “Vorrei chiedervi caldamente di incontrarvi affinchè possiamo
parlare di cooperazione con il Consiglio di Stato per la Pace e lo Sviluppo (la giunta
al potere ndr) per lavorare nell'interesse della nazione”, scrive Suu Kyi. Se avvenisse,
si tratterebbe del primo incontro tra l'uomo forte del potere birmano e Suu Kyi dall'arresto
del 2003.
Accordo Start-1 prorogabile fino a nuovo accordo L'accordo
Start-1 sulla riduzione degli arsenali nucleari, che scade il 5 dicembre, può essere
esteso finché Russia e Usa raggiungeranno un nuovo accordo: lo ha detto un rappresentante
del dipartimento stampa del ministero degli esteri russo, come riferisce l'agenzia
Interfax. “È giuridicamente possibile prorogare il vecchio trattato fino alla firma
e alla ratifica del nuovo accordo”, ha dichiarato la fonte. Ieri i presidenti russo
e statunitense, Dmitri Medvedev e Barack Obama, avevano ribadito la volontà di firmare
un nuovo accordo entro dicembre.
Cecenia: partito il primo volo internazionale
dopo 15 anni È partito questa mattina il Boeing 757 con 200 pellegrini diretti
in Arabia Saudita. Si tratta del primo volo internazionale in partenza dall'aeroporto
della capitale cecena, dopo 15 anni. “Non ho parole per esprimere la mia gioia, sono
molto contento che finalmente gli abitanti della nostra repubblica si possano spostare
dove vogliono, e soprattutto sono molto felice che questo primo volo li porti in un
terra santa”, ha detto il presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov. Sono previsti altri
sette aerei per trasportare circa duemila pellegrini nelle città sante di Mecca e
Medina. La scorsa settimana il governo russo ha accordato all'aeroporto di Grozny
lo status di aeroporto internazionale. (Panoramica internazionale a cura di Fausta
Speranza e Chiara Pileri)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LIII no. 320 E' possibile
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