Italia: parte da Roma l'era del digitale terrestre
A Roma e in parte del Lazio, le televisioni hanno definitivamente spento il segnale
analogico e oramai la tv si riceve solo in digitale. Entro il 2012 questa modalità
di trasmissione sarà estesa a tutto il Paese. Una rivoluzione che ha aumentato il
numero dei canali ma che ha anche provocato qualche problema ad alcune fasce della
popolazione. Per avere maggiori informazioni si può chiamare il numero 800-022-000.
Alessandro Guarasci ha intervistato Andrea Ambrogetti, presidente del
Consorzio Dgtvi che riunisce le principali emittenti italiane, e Luca Borgomeo,
presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti, organismo dell’Autorità delle Comunicazioni:
D. – Andrea
Ambrogetti, soddisfatto di come oggi il digitale terrestre è partito in modo definitivo
a Roma e presto sarà in tutta Italia?
R. – Soddisfatto
perché è la più grande area di tutta Europa. Questa mattina sono ancora in corso le
operazioni: sta avvenendo progressivamente la riaccensione dei segnali digitali. Il
call center sta lavorando a pieno ritmo – siamo a circa 5 mila telefonate – e sta
dando tutte le informazioni su come fare per risintonizzare i ricevitori e quindi
riuscire a ricevere tutti i canali.
D. – Secondo
lei, ad una maggiore quantità dell’offerta televisiva corrisponderà anche una maggiore
qualità dell’offerta televisiva?
R. – Passare da
10 a 35-40 canali nazionali in chiaro e gratuiti significa aumentare le offerte, le
possibilità, i generi tematici, le informazioni e i programmi dedicati ai bambini.
Bisognerà poi stare attenti sul piano anche dei contenuti locali, affinché questi
non si moltiplichino unicamente dal punto di vista quantitativo, ma abbiano anche
contenuti veri e propri. Credo che sia un punto positivo e di guadagno per tutti gli
utenti.
D. – Luca Borgomeo,
una questione importante il passaggio al digitale nel Lazio e poi in tutta Italia…
R.
– Non ho nessuna esitazione a sottolineare il grande significato che sia stata proprio
Roma la prima a registrare questo passaggio fondamentale per gli utenti. Purtroppo
andava preparata meglio l’operazione e, soprattutto, con un’informazione più puntuale
e fatta meglio. E questo soprattutto per gli utenti più anziani, che meno hanno dimestichezza
con la tecnologia e con i decoder. Si sono infatti registrate situazioni di grande
difficoltà. L’informazione carente ha determinato una crescita notevolissima delle
vendite di televisori. Viene il sospetto che l'inadeguatezza dell’informazione potesse
essere anche collegata ad un disegno di sviluppo di vendite.