2009-11-15 15:10:40

Si apre domani a Roma il Vertice mondiale sull'alimentazione: attesa per l'intervento del Papa


Vigilia del Vertice mondiale sull’alimentazione, che si aprirà domani a Roma, nel Palazzo della Fao. Attesa per l’intervento del Papa, che verrà trasmesso in diretta su RaiUno a partire dalle ore 11. In segno di solidarietà con tutti gli affamati nel mondo, il direttore generale della Fao, Jaques Diouf, ha osservato ieri una Giornata di digiuno estendendo l’invito a chiunque voglia dire no a questa ingiustizia ed oggi si è unito all’iniziativa il segretario generale dell’Onu Ban ki-Moon. In vista dei lavori è stato presentato, nei giorni scorsi a Roma, il rapporto “La sfida della Fame 2009”, curato dall’Istituto internazionale di ricerca sulle politiche alimentari (Ifpri) di Washington. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Mentre la crisi finanziaria internazionale sembra essere entrata nella fase discendente, la crisi alimentare globale, che ha visto i prezzi delle derrate agricole salire in modo vertiginoso - specie nei Paesi più poveri del sud est asiatico e dell’Africa sub-sahariana - non accenna a diminuire, ammonisce il rapporto. Basti citare la Somalia, dove quest’anno i costi dei prodotti alimentari hanno registrato impennate del 400 per cento, mettendo in ginocchio intere popolazioni già colpite da conflitti e povertà diffusa. La ripresa economica internazionale e la conseguente crescita dei prezzi petroliferi potrebbe comportare un ulteriore crescita dei prezzi riducendo l’accesso al cibo, con il rischio di carestie diffuse. Lo studio è stato pubblicato in Italia dall’associazione Link2007, che raggruppa 11 tra le più importanti organizzazioni non governative. Non si tratta di promuovere un’iniziativa culturale - ha spiegato ai nostri microfoni il presidente di Link2007, Arturo Alberti - ma piuttosto di offrire una fotografia di una realtà drammatica che ci commuove e di cercare insieme delle risposte. Non ci scoraggiamo allora - ha detto - davanti a questi dati per non dimenticare il lato umano della lotta alla fame nel mondo.
 
R. – Sì, perché noi essendo organismi di volontariato e di cooperazione, che vivono in mezzo alla gente, siamo interessati alle statistiche per sapere cosa bisogna fare, ma siamo soprattutto appassionati al destino delle persone che incontriamo. E quando vediamo che soffrono, che sono abbandonate, che sono emarginate, dentro di noi scatta una responsabilità, un desiderio di far qualcosa.
 
D. – Questo rapporto sarà portato all’attenzione del prossimo vertice della Fao. Che cosa si chiede ai leader mondiali, soprattutto quelli dei Paesi più ricchi e industrializzati?
 
R. – Di guardare alla cooperazione e allo sviluppo dei popoli come ad un’opportunità nel terzo millennio. O andremo tutti insieme verso una condizione di vita migliore, verso la pace e verso la convivenza civile, o non ci potremo andare in un piccolo gruppo di uomini. Quindi, noi chiediamo ai grandi capi di Stato che prendano coscienza della necessità, non di dare qualche soldo in più o qualche soldo in meno, secondo le circostanze, ma di assumersi la responsabilità dello sviluppo.
 
Al Vertice mondiale sono attese delegazioni di 150 Paesi e almeno 60 capi di Stato e di governo, in massima parte – si dice - provenienti da Paesi arabi e africani, ma non si conosce la lista. Intanto sono già arrivati ieri a Roma il presidente del Brasile Lula e dello Zimbabwe Mugabe, ed oggi è in corso un pre Vertice in rosa, di first lady dei Paesi non allineati, guidato dall’Egiziana Suzanne Mubarak. La speranza è che il Vertice mondiale alimentare non si risolva in una passarella di leader con mogli e affollate delegazioni al seguito, con ingenti costi di viaggio, soggiorno e misure di sicurezza, senza ancora una volta beneficio per oltre un miliardo di persone che non hanno cibo per vivere.







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