2009-11-14 15:21:54

Vescovi messicani: sconvolti dall'imperversare della violenza


“Siamo sconvolti, e ci muove ad agire il vedere il sangue versato: quello del bambino abortito, quello delle donne uccise, quello delle vittime di rapimenti, di rapine ed estorsioni, il sangue dei caduti in uno scontro tra bande, di coloro che sono morti nella lotta contro la criminalità organizzata e di coloro che sono stati giustiziati con freddezza crudele e disumana". Così recita il documento pubblicato dai vescovi del Messico, a conclusione della 88.ma Assemblea Plenaria della Conferenza episcopale. Il testo, citato dalla Fides, fa propri i sentimenti che "molti messicani” nutrono dinanzi a questo panorama di violenza: “Ciò che ci muove a mostrare solidarietà e ad esprimere speranza è il dolore, l'angoscia, l'incertezza e la paura di tutti i messicani che hanno sperimentato la perdita dei propri cari negli ultimi anni”. I presuli esprimono quindi la loro tristezza in quanto nella loro esperienza pastorale con i diversi settori della popolazione messicana, percepiscono che "più che l'indignazione e la disapprovazione, ciò che comincia a fiorire nel cuore di molti messicani è la rabbia, l'odio, il risentimento, il desiderio di vendetta e la giustizia fatta con le proprie mani". "L'uomo è il campo di battaglia di tendenze opposte, una verso l'umanizzazione e l’altra verso la disumanizzazione" si afferma ancora nel documento. Dinanzi a questa realtà, i vescovi ritengono sia loro dovere incoraggiare la speranza di coloro che vivono nella paura, nell'angoscia e nell'indignazione, per questo invitano i rappresentanti del governo messicano a cercare una "vera giustizia" e a superare la corruzione. Il governo deve quindi punire il narcotraffico e il denaro sporco. I vescovi chiedono infine a tutti i messicani di diventare responsabili gli uni degli altri ed a mantenersi uniti, poiché “L’unità ci farà forti e ci proteggerà”, e concludono il documento esortando al coraggio con le parole di Gesù: Coraggio, “abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!”. (M.G.)







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