Sudan: centinaia di casi di leishmaniosi viscerale nel sud del Paese
Centinaia di casi di leishmaniosi viscerale, malattia parassitaria, sono stati registrati
nel Sudan meridionale. L’infezione è endemica in alcune parti di questa regione dove
ogni 5-10 anni si verifica una epidemia. Finora l’ospedale di Malakal ha ricoverato
oltre 70 persone dal 23 ottobre. Nell’ultimo fine settimana - riferisce l'agenzia
Fides - molti pazienti sono rimasti sotto gli alberi che circondano il complesso dell’ospedale
in attesa di essere assistiti. In un suo comunicato, Medici Senza Frontiere (Msf)
ha dichiarato di aver assistito 107 pazienti nel solo mese di ottobre, rispetto ai
110 dell’intero 2008. Altri 275 sono stati curati da una Ong sudanese a Old Fangak,
Jonglei State. La malattia è quasi sempre fatale, nonostante le cure da uno a quattro
mesi e il fatto che il 95% dei casi, se presi in tempo, si risolvono positivamente.
Nel Sudan meridionale, dove circa tre quarti della popolazione non ha accesso ai servizi
sanitari di base, raggiungere i pazienti è una corsa contro il tempo, secondo quanto
riferisce il coordinatore medico di Msf nella zona. Si teme che i pazienti che riescono
a raggiungere gli ospedali siano solo la punta dell’iceberg. Senza cure quelli che
sono contagiati possono morire entro qualche settimana, se il loro sistema immunitario
è già precario. Il trattamento prevede una iniezione al giorno per un mese. La malattia
danneggia il sistema immunitario, lasciando le vittime soggette ad altre infezioni
come malaria o polmonite. I sintomi includono febbre, diarrea, vomito, emorragie nasali,
ingrossamento della milza e itterizia. (R.P.)