Brasile: calo record della deforestazione in Brasile
Il tasso di deforestazione dell’Amazzonia, in Brasile, si è ridotto del 45% tra agosto
2008 e luglio 2009, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo dati
resi noti dall’Istituto nazionale di statistiche spaziali (Inpe), nei 12 mesi in esame
la superficie di foresta abbattuta è passata da 12.911 a circa 7.008 chilometri quadrati.
È la prima volta, dal 1988, che si scende sotto la soglia dei 10.000 chilometri quadrati.
“E’ sicuramente un risultato straordinario - ha detto il capo dello stato Luiz Inácio
Lula da Silva, citato dalla Misna – ottenuto in un momento in cui abbiamo preso coscienza
che il fenomeno del cambiamento climatico è la questione più seria che bisogna affrontare”.
Anche le associazioni ambientaliste come Greenpeace hanno riconosciuto l’importanza
dei dati presentati da Lula, “Il governo brasiliano ha fatto bene il suo dovere, in
particolare contrastando seriamente l’azione illegale, ma l’attenzione deve restare
alta e non bisogna scordare che siamo comunque lontani dall’obiettivo finale: portate
la deforestazione a livello zero”. A poco meno di un mese dall’inizio della Conferenza
di Copenhagen, in Danimarca, il Brasile sta definendo le proposte che porterà sul
tavolo delle trattative per rinnovare e far progredire gli impegni del Protocollo
di Tokyo, in scadenza nel 2012. Secondo le prime dichiarazioni e indiscrezioni della
stampa brasiliana, nella capitale danese la delegazione di Brasilia presenterà un
piano articolato su alcuni punti, tra i quali il più significativo è proprio quello
che prevede la riduzione del tasso di deforestazione della selva amazzonica di almeno
l’80%, entro il 2020. Grazie a questo provvedimento, contemporaneamente ad altre azioni
atte a limitare le emissioni nei settori siderurgico, agricolo ed energetico, il Brasile
conta anche di ridurre del 40% rispetto ad oggi le sue emissioni inquinanti. “In questo
modo - ha detto il ministro dell’Ambiente Carlos Minc - dimostreremo al mondo cosa
siamo in grado di fare”. (C.P.)