Benedetto XVI ai vescovi brasiliani: la difesa della vita appartiene a tutti, credenti
e non credenti
Un appello alla formazione delle coscienze è stato lanciato stamani dal Papa durante
il suo incontro con i vescovi brasiliani della regione Sud 1, in Vaticano per la visita
ad Limina. Al centro del discorso di Benedetto XVI, il fatto che la difesa della vita
umana dal concepimento alla morte naturale non appartenga solo ai cristiani ma ad
ogni coscienza umana che aspiri alla verità. Il servizio di Sergio Centofanti.
Il Papa ha
ricordato il ricco patrimonio cristiano del popolo brasiliano ma sottolineando, nello
stesso tempo, la necessità urgente di educare le coscienze in un tempo che vede crescere
la violenza e il disprezzo della vita umana. Missione della Chiesa è proprio quella
di illuminare le profondità del cuore umano per il bene dell’uomo. “La questione della
vita e della sua difesa e promozione – ha aggiunto - non è prerogativa dei soli cristiani.
Anche se dalla fede riceve luce e forza straordinarie, essa appartiene ad ogni coscienza
umana che aspira alla verità”. E il «popolo della vita» - ha rilevato – “gioisce di
poter condividere con tanti altri il suo impegno” perché “la nuova cultura dell'amore
e della solidarietà possa crescere per il vero bene della città degli uomini”.
Oggi
– ha spiegato – la vita umana, “dono di Dio da accogliere nell’intimità amorosa del
matrimonio tra un uomo e una donna” è talora vista come un “mero prodotto dell’uomo”.
E’ l’attuale sfida della bioetica “campo primario e cruciale della lotta culturale
tra l'assolutismo della tecnicità e la responsabilità morale dell'uomo”: qui “si gioca
radicalmente la possibilità stessa di uno sviluppo umano integrale. Si tratta – ha
detto il Papa - di un ambito delicatissimo e decisivo, in cui emerge con drammatica
forza la questione fondamentale: se l'uomo si sia prodotto da se stesso o se egli
dipenda da Dio. Le scoperte scientifiche in questo campo e le possibilità di intervento
tecnico sembrano talmente avanzate da imporre la scelta tra le due razionalità: quella
della ragione aperta alla trascendenza o quella della ragione chiusa nell'immanenza”.
Il
Papa cita Giobbe che in modo provocatorio chiama gli animali a dire all’uomo Chi ha
creato la vita; e la Genesi laddove il Signore della vita afferma: “della vita dell'uomo
domanderò conto a suo fratello…perché ad immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo”. Benedetto
XVI invita infine i presuli a non stancarsi mai di lanciare l’appello alle coscienze,
anche “sperando contro ogni speranza”, con la “ferma fiducia di chi sa di poter contare
sulla vittoria di Cristo”.