2009-11-14 15:27:23

Appello del vescovo ciadiano Djitanghar a non dimenticare l'Africa


Come la Chiesa in Europa ha costruito le società e le nazioni, la Chiesa-Famiglia di Dio deve giocare un ruolo motore nella ricostruzione dell’Africa, attraverso gli africani e insieme alla comunità internazionale. E’ quanto ha detto mons. Edmond Djitanghar, vescovo di Sarh, in Ciad, incontrando la Conferenza episcopale francese nei giorni scorsi. Il presule, ha condiviso con l’episcopato di Francia la sua esperienza al Sinodo per l’Africa che si è svolto a Roma dal 4 al 25 ottobre, sottolineando che tra le sfide cui deve far fronte l’Africa ci sono i conflitti etnici, “il volto visibile di una politica di insicurezza spesso portata avanti da gruppi che approfittano delle debolezze degli uomini al potere per saccheggiare le risorse minerarie, per il commercio delle armi o il traffico di droga, con la complicità delle autorità locali corrotte”. “A nome della solidarietà ecclesiale universale” mons. Djitanghar ha anche lanciato alcuni appelli perché le Chiese possano “far pressione sui governanti dei loro rispettivi Paesi al fine di far rispettare un minimo di etica nelle relazioni politiche internazionali”; far si che “siano garantiti i diritti delle popolazioni a godere dei prodotti del sottosuolo nel commercio delle materie prime e dello sfruttamento delle risorse minerarie d’Africa”; “si impegnino nella ricerca dei mezzi per arginare il fenomeno delle migrazioni massicce delle popolazioni occupandosi delle cause che inducono i giovani a partire”; difendano “la vita umana in tutte le sue forme”, le minoranze e le persone più vulnerabili. Per il presule la vocazione della Chiesa-Famiglia in Africa è “prioritariamente l’annuncio della Buona Novella come luce che illumina il cammino di riconciliazione, di giustizia e di pace”. Ad esso sono chiamati anzitutto vescovi, preti, religiosi e religiose, ma, ha osservato il presule, mancano formatori. Quindi il vescovo di Sarh ha parlato del ruolo della donna evidenziando “l’urgenza di sradicare condotte e pratiche culturali pregiudizievoli” allo loro dignità ed ha auspicato un impegno delle donne in iniziative di riconciliazione e di pace. Mons. Djitanghar ha infine espresso l’idea di un giubileo della riconciliazione e della pace. (T.C.)







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