2009-11-13 15:15:33

Viaggio nell’anima mariana di Bologna


Questa sera a Bologna il museo Beata Vergine di San Luca ospiterà una conferenza su alcune importanti immagini della Vergine in città: nelle chiese, nelle case, lungo le vie. Insomma una sorta di pellegrinaggio nell’anima mariana della città di Bologna. La relatrice della conferenza, Elena Trabucchi , ricercatrice del Centro Studi per la cultura della città felsinea. Intervistata da Zenit ha spiegato che si tratta di immagini quasi sempre dipinte su muro o tela, ma non mancano esempi di statue di terracotta e altro materiale. “In diversi casi - ha precisato la Trabucchi - ci si trova davanti a immagini illeggibili per i danni del tempo l’incuria degli uomini, incuria tanto più colpevole dato che non di rado l’esecuzione di tali immagini, legate alla devozione di quartieri e nata per eventi miracolosi e grazie ricevuta, era affidata non solo ad artisti locali, ma anche ad artisti di grande fama”. Uno dei dipinti più interessanti in tal senso è la “Madonna del Suffragio” eseguita da Guido Reni per la chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano. “Non molti sanno – ha rivelato la Trabucchi - che quella esposta non è la copia di un celebre dipinto, ma un originale: cosa che però non l’ha preservata da furti sacrileghi”. “Anzi – ha aggiunto – per ben due volte nell’ultimo secolo l’immagine è stata trafugata (l’ultima volta nel 1992): in entrambi i casi, fortuitamente e provvidenzialmente, l’immagine è stata recuperata senza danni”. Interessante scoprire che molte immagini mariane bolognesi sono “repliche” della Madonna di San Luca che si venera sul Colle della Guardia nel santuario a lei dedicato. Se ne trovano nelle chiese e nelle case, per il desiderio di poterla invocare quotidianamente. “Una di queste immagini – ha reso noto la Trabucchi –. è stata di recente ritrovata durante lavori di restauro all’interno di uno stabile di via Centotrecento: si tratta certamente di una immagine secentesca, di ottima mano, che ritrae la Vergine e il Bambino con le corone di cui furono omaggiati nel 1603, cosa che consente di collocarla nel tempo, abbastanza precisamente”. (A.M.)







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