Lettera di Natale del cardinale Tettamanzi per i bambini della diocesi di Milano
“Tu scendi dalle stelle” è la lettera, in libreria da oggi, scritta dal cardinale
Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, in occasione del Natale e indirizzata a
tutti i bambini. Una lunga missiva, scandita da passione e dolcezza, per raccontare
e spiegare il significato di questa importante festività e preparare i più piccoli
al periodo di Avvento che, nella Chiesa ambrosiana, inizia il 15 novembre. Una lettera
arricchita da colorate illustrazioni di Chiara Sacchi, con allegato un audio CD con
letture di Paolo Monesi e dallo stesso cardinale Tettamanzi e con la musica e il canto
del Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna. Sono molti i concetti
che il porporato esprime con semplicità; concetti importanti che fanno comprendere
l’attualità del messaggio portato da Gesù Bambino. Un amore che, scrive l’arcivescovo,
“ci innamora” con la sua povertà. “La vera felicità – continua il cardinale Tettamanzi
– è frutto dell’amore e non dipende dalla fortuna” perché l’amore non regala cose
ma “regala se stesso”. In questo modo, il porporato ricorda ai bambini che, dal giorno
in cui Gesù è nato, si conosce cosa serve per essere felici e donare amore: “il nostro
sorriso, le nostre parole buone – scrive - l’affetto del nostro cuore, i gesti di
bene che facciamo, le preghiere, l’umiltà, la fiducia verso gli altri… Insomma ciò
che caratterizza ogni bambino”. Ma il cardinale non dimentica che anche oggi Gesù,
come allora nella grotta di Betlemme, continua a tremare. “Lo fa attraverso il corpo
e l’anima sofferenti di tantissime persone denutrite, senza acqua, malate, sole, tristi,
oppresse, in fuga, offese, umiliate, dimenticate” per questo è importante riconoscere
“la presenza di Gesù nei poveri di oggi” perché è “il nostro modo di incontrarlo di
persona”. Ma come fare? E’ necessario, per l’arcivescovo di Milano, “informarsi bene
sulle miserie e sulle ingiustizie, di cui sono vittime tantissime persone e, in modo
particolare, molti bambini” e ricorda che almeno 2 miliardi e 800 mila persone nel
mondo vivono con meno di quattro euro al giorno e che di queste 1 miliardo e 200 mila
con meno di due euro. Ricorda ancora che “la fame uccide più di 20 mila persone ogni
giorno, lasciando nella miseria più profonda quasi 800 milioni di uomini, donne e
bambini ogni anno” e che in Europa ci sono 52 milioni di persone della soglia di povertà.
Prendendo spunto dall’attualità, il porporato spiega ai bambini la crisi economica
che ha colpito l’Italia ma anche il mondo e la cui origine è dovuta all’egoismo di
“poche persone che, anziché cercare il guadagno di tutti, hanno pensato solo al proprio
interesse accumulando tanti soldi per sé e causando la rovina di molti”. Per questo
“è bene conoscere ciò che succede intorno a noi perché conoscere la verità ci spinge
ad amare e servire Gesù che ritroviamo nelle persone povere”. Prima di concludere,
il cardinale spiega due parole importanti: solidarietà e sobrietà; ricorda poi la
raccolta di fondi lanciata lo scorso Natale che ha portato a distribuire 5 milioni
di euro a 2mila famiglie. Al termine della lettera, l’arcivescovo lancia la formula
delle “cinque R”: “ridurre le cose che si comprano, badando solo a quelle davvero
essenziali; riciclare gli oggetti finché si possono usare (vestiti e giochi di un
fratello o di un cugino più grande...) e ciò che può essere rigenerato (attraverso,
ad esempio, la raccolta differenziata dei rifiuti);riparare gli oggetti anziché buttarli
al primo danno; rispettare, trattare bene le cose, gli ambienti e soprattutto le persone
che li hanno realizzati con il loro lavoro; regalare con gioia e generosità qualcosa
dei nostri risparmi a chi ora è nel bisogno”. Una formula “che consentirà a voi –
sottolinea il porporato – e a chi aiuterete di essere felici”. (B.C.)