Documento dei vescovi ungheresi sulla salvaguardia del creato
In una lettera sulla difesa del mondo creato, pubblicata dalla Conferenza episcopale
ungherese, i presuli pongono la loro attenzione sull’ambiente sottolineando che “il
degrado in rapida accelerazione dell'ambiente naturale e i cambiamenti climatici a
livello globale sono diventati al giorno d'oggi una realtà”. Pertanto, si legge sul
documento riportato da Zenit, l’atteggiamento dei cristiani deve essere basato su
un "antropocentrismo relativo", che si discosti sia dal considerare solo l'essere
umano escludendo ciò che lo circonda sia dal pensiero che nega le differenze ontologiche
tra l'uomo e l'ambiente. E’ necessario dunque compiere sforzi significativi e adottare
strategie efficienti. Difendere l'ambiente, ricordano i vescovi, "significa più che
assicurare semplicemente condizioni di vita degne alle generazioni presenti e future",
perché è fondamentale per "la protezione e la promozione del bene comune e della dignità
umana". L'etica cristiana relativa all'ambiente – aggiungono - si basa su tre valori
collegati tra loro: il "valore strumentale della natura" in quanto "parte del bene
pubblico, che serve la protezione e l'evoluzione della dignità umana"; il "valore
simbolico della creazione", perché si riferisce direttamente a Dio e permette quindi
di approfondire il rapporto con Lui; la nozione teologica di "nuova creazione", che
indica il "futuro escatologico" dell'ambiente, "che ci fornisce una comprensione più
profonda, religiosa del futuro del mondo che ci circonda". Infine i presule evidenziano
che la difesa dell’ambiente e la promozione del bene comune è possibile solo “attraverso
un ordine economico che serva l'interesse credibile dell'uomo". (B.C.)