Convegno per i 500 anni della Basilica di San Pietro
Un modello artistico, liturgico, storico e conservativo. E’ la Basilica Vaticana attorno
alla quale, in occasione dei 500 anni dalla fondazione, è ruotato il convegno “La
Basilica di San Pietro. Fortuna e immagine” svoltosi a Palazzo Massimo a Roma e concluso
oggi nell’Aula del Sinodo in Vaticano. Illustri studiosi a confronto su varie tematiche,
dal Medioevo ai tempi moderni, passando per il Rinascimento e il periodo barocco:
tra questi il prof. Vittorio Casale dell’Università di Roma Tre ha analizzato
il ruolo della Basilica nelle cerimonie di canonizzazione. Al microfono di Paolo
Ondarza sottolinea l’unicità di “San Pietro”.
R. – San
Pietro è come un enorme volume di storia dell’arte attraverso i secoli, che offre
un grandissimo nutrimento culturale, quindi è come una scuola alla quale bisogna formarsi.
Dal momento che la Basilica è una delle miniere inesauribili per le ricerche, si è
pensato che era forse il momento di poter far venire alla luce i risultati di molti
studi che si stanno facendo sulla Basilica e anche di mettere in contatto fra di loro
studiosi su questo tema così importante e ricco, come quello della Basilica di San
Pietro.
D. – Perché si può dire che la Basilica Vaticana
è originale e unica ed è un modello da più punti di vista?
R.
– L’eccezionalità della Basilica, per usare una battuta forse banale, è data dalle
misure. Le dimensioni non sono solo dimensioni fisiche, ma anche dimensioni di spessore,
di partecipazione di artisti, di interventi, di grandi Pontefici. E’ un monumento
che non ha pari, veramente, nella storia. Quindi, non si esaurisce mai. E gli studi
sono in continua evoluzione. Faccio un esempio: il professor Lavin, che è un benemerito
degli studi su Bernini, adesso sta esaminando il baldacchino di San Pietro da altri
punti di vista. Lui che 40, 50 anni fa aveva detto tutto quello che si pensava che
si potesse dire, in realtà non ha esaurito, e forse non si esauriranno mai queste
nostre ricerche.
D. – Tanti i temi toccati - lo
ricordava anche per l’ampiezza di significati e di stimoli che offre - della Basilica
di San Pietro. In particolare il suo intervento, prof. Casale, è concentrato sulla
Basilica di San Pietro come luogo di canonizzazioni e beatificazioni...
R.
– L’arredo e la costruzione della Basilica, così come i riti di canonizzazione, non
sono due elementi completamente distaccati, ma entrano in una logica unica che è quella
della religione cattolica, della proclamazione dei Santi, che è presente sia nella
forma artistica della Basilica, sia nei riti di canonizzazione. Basti pensare all’arredo
e all’illuminazione formidabile che accoglieva lo spettatore, alle grandi luci e a
questi aspetti del rito, insieme con la forma della Basilica, che, come dicono le
relazioni dell’epoca, facevano pensare allo spettatore di entrare in un mondo diverso,
cioè di entrare addirittura già nel Paradiso come i Santi.