Bruxelles: aperto l'incontro della Rete degli addetti stampa delle Chiese europee
Sono incentrati attorno all’articolo 17 del Trattato Europeo sul funzionamento dell’Unione
europea e il dialogo tra le istituzioni europee e le religioni i lavori del terzo
incontro della Rete degli addetti stampa delle Chiese europee (Ponec) che si è aperto
ieri a Bruxelles. “Il trattato di Lisbona, che entrerà in vigore il prossimo 1° dicembre
avrà bisogno di trovare una concretizzazione per quel che riguarda le forme istituzionalizzate
nelle quali avvenga il dialogo tra parlamento e comunità di fede, senza che queste
iniziative dipendano dalla sensibilità e dall’impegno del presidente di turno”, ha
detto Fearghas O Béara, consulente politico del presidente del parlamento europeo
(attualmente in carica è il polacco Jerzy Buzek). “A questo scopo – ha aggiunto O
Béara - attendiamo suggerimenti e consigli dalle Chiese, in primis dalla Commissione
degli episcopati della Comunità europea e dalla Commissione Chiesa e società della
Conferenza delle Chiese europee che sono per noi interlocutori primari”. In questi
anni recenti - riferisce l'agenzia Sir - il Parlamento europeo ha sviluppato diversi
spazi di dialogo con le comunità di fede, come l’incontro annuale dei capi religiosi
delle tre religioni monoteistiche con i presidenti delle tre istituzioni europee,
avviato nel 2005, o audizioni pubbliche su temi di interesse per le religioni o ancora
gruppi di lavoro su temi particolari (famiglia, dignità della persona umana). Dal
canto suo Jorge César das Neves, consigliere per la Commissione europea sul dialogo
con le religioni, le Chiese e le comunità di fede, ha affermato che “le istituzioni
non si occupano di questioni religiose e non si mescolano nelle vicende religiose
delle singole comunità e degli stati nazionali”. “Quello che noi chiediamo alle religioni
è di aiutarci ad affinare una riflessione strategica su questioni politiche fondamentali
che incarnano i valori”. “Noi, istituzioni, non dobbiamo creare discriminazioni tra
gli attori di questo dialogo, ma dobbiamo creare dei luoghi per rendere questo possibile
a livello politico”. “In questo dialogo noi abbiamo bisogno di partner che abbiano
competenza, professionalità, autenticità e una chiara posizione nel tradurre il loro
credo religioso in un pensiero politico”. Tra i temi che la commissione in carica
dovrà confrontarsi con le comunità di fede, Das Neves ha elencato: la crisi sociale,
con le conseguenze su disoccupazione, mercato del lavoro, nuove forme di povertà;
i cambiamenti climatici; le migrazioni e la situazione internazionale. (R.P.)