Sui cambiamenti climatici appello all’Onu del Consiglio Ecumenico delle Chiese
Ribadire la necessità di elaborare con urgenza politiche globali per invertire le
drammatiche conseguenze sui poveri e sul Creato. E’ l’appello contenuto in un messaggio
messo a punto dal Consiglio ecumenico delle Chiese in vista del vertice sul clima
di Copenaghen a dicembre. “In quanto Chiese – si legge - auspichiamo l’adozione di
un accordo ambizioso, giusto e vincolante che preveda anche una clausola relativa
al problema delle popolazioni sfollate a causa del riscaldamento globale”. Il testo
è stato realizzato per l’avvio, il prossimo 15 novembre, delle consultazioni tra 80
membri in rappresentanza delle chiese di 40 paesi e alti esponenti dell’Onu, nell’ambito
della ‘Settimana di azione’ presso la sede delle Nazioni Unite a New York. Per avvalorare
la necessità di azioni urgenti, il Cec ha portato alla ribalta due esempi delle conseguenze
tangibili dei cambiamenti climatici: il Corno d’Africa e alcune isole del Pacifico
destinate a scomparire. Intanto in concomitanza con la riunione di Copenaghen, sono
state organizzate alcune iniziative come la campagna ‘bell-ringing’ che prevede di
fare risuonare 350 tocchi di campana nelle chiese della Danimarca e del mondo domenica
13 dicembre. Un chiaro riferimento alla soglia massima di diossido di carbonio nell’atmosfera
che, per convenzione, è pari a 350 parti per milione. (B.C.)