L'intervento del cardinale Bagnasco a chiusura dell'Assemblea generale della Cei
“Sono stati giorni intensi di grande fraternità episcopale e di preghiera con il Papa,
Primate d’Italia, che si è unito a noi tramite il messaggio inviato all’Assemblea”.
Nella conferenza stampa di chiusura della 60.ma Assemblea generale dei vescovi italiani,
il cardinale presidente Angelo Bagnasco, ha rinnovato l’invito a quanti hanno responsabilità
istituzionali in Italia a “calare il tono e la tensione della naturale dialettica
politica democratica per salire al piano superiore del vero bene del Paese, in modo
particolare dei soggetti in difficoltà a partire dalla famiglia”. Da Assisi, il servizio
di Luca Collodi.
L’Assemblea
ha approvato la bozza del nuovo Rito delle Esequie. Si tratta della versione italiana
del libro liturgico ufficiale utilizzato nelle veglie di preghiera e nei funerali.
Sono state previste delle formule di esequie che regolarizzano il rito della cremazione.
La conservazione delle ceneri deve avvenire in luoghi consacrati, possono essere benedette
ma a condizione che la cremazione e la conservazione non rappresentino la volontà
di negare il valore dell’immortalità dell’anima e la resurrezione della carne. Il
cardinale presidente, durante la conferenza stampa conclusiva, è tornato a parlare
della sentenza europea sul Crocifisso auspicando un ripensamento sulla questione:
è una sentenza che non riusciamo a comprendere - ha detto - fuori dalla realtà, in
parte sicuramente ideologica. Chi ha sentenziato - ha aggiunto - forse non conosce
la storia del popolo italiano. Non è un buon servizio a quel cammino europeo in cui
crediamo anche come Chiesa, che deve avere un’anima spirituale perché l’economia,
la politica, non possono essere l’anima del nuovo soggetto sovranazionale. Sul ruolo
della stampa, i vescovi, ricordando la responsabilità che i media hanno nella formazione
della coscienza delle persone, hanno sottolineato la necessità di una forte responsabilità
del giornalista in vista di una corretta informazione. Sulle nuove dinamiche politiche
italiane, i vescovi si augurano che i cattolici – ovunque siano – possano portare
il loro contributo alla politica del Paese. Sul no all’ora di religione islamica
a scuola, il porporato sottolinea che non è in discussione la libertà religiosa. La
presenza della religione cristiana e cattolica a scuola dipende dalla cultura e dalla
storia italiana. Senza la conoscenza del fatto religioso è infatti difficile comprendere
la nostra storia e la nostra letteratura”. Intanto, In Abruzzo, per Natale, molte
Chiese colpite dal sisma potrebbero restare chiuse. Ma le collaborazioni previste
mesi fa in ordine alla ricostruzione delle Chiese, luoghi importanti della storia
locale, stanno avendo buoni esiti. Sui fatti di Alba Adriatica, a Pescara, dove gruppi
di cittadini hanno attaccato famiglie Rom per ritorsione all’uccisone di un giovane
del luogo, il cardinale presidente è tornato a sottolineare l’importanza dell’educazione
in particolare dei giovani che deve mobilitare ogni realtà del Paese, a partire dalla
scuola e dalla famiglia. Nell’omelia della Messa di chiusura dell’Assemblea generale
della Cei, il cardinale Bagnasco ha invitato i vescovi a liberarsi da calcoli, progetti
e ambizioni personali per custodire in modo integrale il patrimonio della fede. Il
cardinale ha poi ricordato il 50.mo anniversario della Consacrazione dell’Italia al
Cuore Immacolato di Maria. “Una devozione alla Madonna che non subisce tracolli nel
tempo, superando indenne e feconda le temperie culturali più diverse”.