Benedetto XVI per i 70 anni della Lumsa: le Università cattoliche hanno bisogno di
"veri maestri" che trasmettano i valori cristiani oltre al sapere scientifico
Per celebrare il 70.mo di fondazione della Lumsa, la Libera Università Maria Santissima
Assunta, Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Aula Paolo VI un foltissimo gruppo
di docenti e studenti dell’ateneo. A loro, il Papa ha ribadito il ruolo delle Università
cattoliche: quello di proporre “veri maestri” che non trascurino gli aspetti etici
e una sapienza illuminata dalla fede, tanto più urgenti - ha detto - in un’epoca segnata
da una generale emergenza educativa. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Il sapere
non è mai solo scientifico, ma è quello a tutto tondo, che sa trasferire in chi lo
riceve “valori e motivazioni profonde”, oltre a nozioni e a un metodo di ricerca.
In poche pennellate e al cospetto di una straripante e festosa rappresentanza - settemila
persone sui novemila studenti totali che conta la Lumsa nelle sue quattro sedi italiane
- Benedetto XVI traccia l’identikit dell’Università cattolica. Essa, afferma citando
Giovanni Paolo II - deve “garantire istituzionalmente una presenza cristiana nel mondo
accademico” e nella “complessa realtà sociale e culturale”. E aggiunge: “L’Università
cattolica è chiamata ad agire con l’ispirazione cristiana dei singoli e della comunità
universitaria come tale; con l’incessante riflessione sapienziale, illuminata dalla
fede, e la ricerca scientifica; con la fedeltà al messaggio cristiano così come è
presentato dalla Chiesa; con l’impegno istituzionale al servizio del popolo di Dio
e della famiglia umana, nel loro cammino verso la meta ultima”. La
Lumsa, riconosce il Papa, ha mantenuto fede a questa vocazione sin dalla scintilla
ispiratrice che portò alla sua creazione nel 1939, grazie all’impegno della Serva
di Dio, Madre Luigia Tincani, e del cardinale Giuseppe Pizzardo. Da ateneo inizialmente
destinato alla formazione di religiose maestre, fino alla trasformazione in Libera
Università del 1989, la Lumsa - afferma Benedetto XVI - ha sempre avuto “un’identità
cattolica ben precisa” e uno “stretto legame” con la Santa Sede. Tutto ciò, osserva,
deve avere riflessi sulla formazione delle migliaia di studenti che la popolano, specie
oggi che “l’emergenza educativa”, ripete, si è fatta “preoccupante”: “La
profonda crisi economica, diffusa in tutto il mondo, con le cause che ne sono all’origine,
hanno evidenziato l’esigenza di un investimento più deciso e coraggioso nel campo
del sapere e dell’educazione, quale via per rispondere alle numerose sfide aperte
e per preparare le giovani generazioni a costruire un futuro migliore”. Dunque,
insiste il Papa, “dinanzi ai profondi mutamenti in atto”... “...sempre
più urgente è poi la necessità di appellarsi ai valori fondamentali da trasmettere,
come indispensabile patrimonio, alle giovani generazioni e, pertanto, di interrogarsi
su quali siano tali valori. Alle istituzioni accademiche si pongono quindi, in modo
pressante, questioni di carattere etico”. Restate fedeli alla vostra
Magna charta, è stato l’invito del Pontefice ai membri della Lumsa, ovvero ai propositi
di “un lavoro scientifico orientato alla ricerca della verità, nel dialogo tra fede
e ragione”, elaborando “positive sintesi tra fede e cultura e tra scienza e sapienza,
per la crescita piena ed armonica della persona umana": “Oggi,
come in passato, l’Università ha bisogno di veri maestri, che trasmettano, insieme
a contenuti e saperi scientifici, un rigoroso metodo di ricerca e valori e motivazioni
profonde. Immersi in una società frammentata e relativista, voi, cari studenti, mantenete
sempre aperti la mente e il cuore alla verità. Dedicatevi ad acquisire, in modo profondo,
le conoscenze che concorrono alla formazione integrale della vostra personalità, ad
affinare la capacità di ricerca del vero e del bene durante tutta la vita, a prepararvi
professionalmente per diventare costruttori di una società più giusta e solidale”.