2009-11-12 15:25:38

Appello dei vescovi cileni per la fine degli scioperi nel Paese


Mons. Alejandro Goic Karmelic, vescovo di Rancagua, presidente della Conferenza episcopale del Cile, ha lanciato ieri un accorato appello sia alle autorità di governo sia ai responsabili dei sindacati affinché trovino rapidamente le soluzioni migliori per il ripristino di alcuni settori pubblici, oggi paralizzati da scioperi e proteste. “Quando le richieste dei sindacati sono legittime – scrive il presule in merito alle mobilitazioni nel Paese - meritano di essere ascoltate e studiate da parte delle autorità che hanno il compito di prendere decisioni con realismo e badando all’interesse generale e al bene comune”. Nella dichiarazione, i vescovi evidenziano che “la radicalizzazione dei conflitti” colpisce la popolazione e in modo particolare a pagarne le spese sono i più poveri del Paese. Mons. Goic fa riferimento soprattutto ai settori della sanità pubblica, delle poste, degli ospedali, dei consultori e degli obitori e sottolinea che “non si può giocare con la salute dei più poveri, le lotte sindacali hanno un limite e la comunità merita rispetto”. I vescovi del Cile, che già giorni fa avevano chiesto prudenza e dialogo, parlano anche di altri settori della popolazione che patiscono le conseguenze di conflitti lavorativi nel campo dell’educazione e “che hanno già provocato un danno al sistema educativo e al miglioramento della qualità dell’insegnamento”. D’altra parte, i presuli esprimono preoccupazione e condannano le “pressioni estreme come gli scioperi della fame” che mettono a repentaglio la vita e la salute delle persone coinvolte e “non hanno alcuna giustificazione morale”. Prima di concludere, i presuli chiedono l’intercessione e la protezione di Maria Vergine e rinnovano il loro invito “ai dirigenti dei grandi sindacati in mobilitazione e alle autorità pertinenti affinché compiano dei gesti, urgenti e concreti, di generosità e amicizia civica che consentano di ristabilire il dialogo” e favorire “la disponibilità delle parti”. “Ma soprattutto - si legge nella dichiarazione di mons. Goic - vi imploriamo di ripristinare il funzionamento dei servizi di base per le famiglie più povere”. (L.B.)







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