La Chiesa ricorda San Martino, vescovo di Tours. Il Papa: solo con la condivisione
è possibile un mondo di pace e giustizia
Da soldato dell’esercito romano a vescovo di Tours: si può riassumere così la vita
di San Martino di cui Chiesa oggi fa memoria. Lo ha ricordato stamattina all’udienza
generale il Papa esortando a guardare al suo esempio e alla sua “generosa testimonianza
evangelica”. Vissuto nel IV secolo, dopo aver abbandonato le armi ed esser stato battezzato,
Martino si affidò alla guida di Ilario di Poitiers per approfondire la sua fede. E
a lui si deve, soprattutto in Francia, la diffusione del cristianesimo nelle campagne.
Il servizio di Tiziana Campisi:
Martino era un giovanissimo militare
della cavalleria imperiale quando in Gallia divise il suo mantello con un mendicante.
La tradizione riferisce che fosse Cristo a celarsi dietro le sembianze del povero,
pare infatti che lo stesso Gesù gli sarebbe apparso in sogno per ringraziarlo del
dono. L’episodio è tra i più noti della vita del vescovo di Tours ricordato anche
come il fondatore del primo monastero databile in Europa, a Ligugé, nel 361. Ad istruirlo
al cristianesimo e ad ordinarlo sacerdote fu Ilario di Poitiers, poi, nel 371 venne
eletto vescovo di Tours e per vent’anni si dedicò alla evangelizzazione delle zone
rurali, fondò cenobi e parrocchie e istruì il clero.
Ricordandolo
all’Angelus di due anni fa, Benedetto XVI ha sottolineato che nel “gesto caritatevole”
della spartizione del mantello con un viandante, si ritrova in San Martino quello
stesso amore per il prossimo che “spinse Gesù a moltiplicare i pani per le folle affamate”
e “a lasciare se stesso in cibo all’umanità nell’Eucaristia”. E dunque per questo
il vescovo di Tours insegna ai cristiani a condividere con amore ciò che si possiede.
Da qui l’auspicio del Papa:
"Ci aiuti san Martino
a comprendere che soltanto attraverso un comune impegno di condivisione, è possibile
rispondere alla grande sfida del nostro tempo: quella cioè di costruire un mondo di
pace e di giustizia, in cui ogni uomo possa vivere con dignità. Questo può avvenire
se prevale un modello mondiale di autentica solidarietà, in grado di assicurare a
tutti gli abitanti del pianeta il cibo, l’acqua, le cure mediche necessarie, ma anche
il lavoro e le risorse energetiche, come pure i beni culturali, il sapere scientifico
e tecnologico". (Angelus 11 novembre 2007)
Durante
il suo ministero episcopale Martino volle proteggere i poveri contro lo spietato fisco
romano e si fece promotore della giustizia tra deboli e potenti. La sua popolarità
crebbe a tal punto che alla sua morte – avvenuta a Candes – i fedeli di Poitiers e
di Tours si contesero il suo corpo. Prevalsero gli abitanti della sua diocesi mentre
la Francia, nel corso dei secoli, gli ha tributato onori dedicandogli 4 mila chiese
e dando il suo nome a diversi villaggi.