Francia e Regno Unito con la Santa Sede per un Trattato sul commercio delle armi
Francia e Regno Unito si uniscono alla Santa Sede nell’impegno per un trattato che
limiti il commercio delle armi a livello globale. In un articolo pubblicato ieri dall’Osservatore
Romano, il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, e quello britannico,
David Miliband, sottolineano che, soprattutto nei Paesi poveri, le armi alimentano
i conflitti, disgregano la società e impediscono alle famiglie di emergere dalla povertà.
Il servizio di Amedeo Lomonaco:
E’ un urgente imperativo morale affrontare
un problema di cui si sta perdendo il controllo: la diffusione incontrollata di armi,
spesso provenienti da mercati illegali, che nei Paesi più poveri del mondo, provocano
la morte di quasi mille persone al giorno, soprattutto donne e bambini. “Un trattato
sul commercio delle armi – osservano i ministri degli Esteri di Francia e Regno Unito
– riunirebbe le tessere dell’attuale mosaico di sistemi nazionali e regionali che
regolano le esportazioni di armi”. Sono le lacune di questi sistemi – affermano i
due ministri – ad aver permesso “il sorgere di mercati illegali di armi”. Francia
e Regno Unito hanno già collaborato a stretto contatto con Ong, gruppi religiosi e
attivisti per garantire la Convenzione sulle munizioni a grappolo dello scorso anno,
sottoscritta ormai da 100 Paesi. Gli stessi gruppi possono ora svolgere un ruolo importante
per rendere “una priorità internazionale” il trattato sul commercio delle armi. Per
questo, Francia e Regno Unito collaboreranno con una vasta gamma di Ong e gruppi religiosi
per garantire che le loro voci vengano opportunamente ascoltate. La
Santa Sede – aggiungono i due ministri – ha avuto “un ruolo vitale nel contribuire
a creare il consenso per arrivare alla convenzione sulle munizioni a grappolo”. “Ora
– concludono – speriamo di poter collaborare a stretto contatto con la Santa Sede
per questo nuovo trattato”. Secondo il piano concordato presso le Nazioni Unite, i
governi hanno stabilito di incontrarsi nel 2010 e nel 2011 per preparare una conferenza
diplomatica nel 2012 che avrà il compito di definire un trattato sul commercio delle
armi.