Capo Verde: piogge torrenziali all'origine della nuova epidemia di dengue
“Mai vista tanta pioggia in vita mia, dacché io mi ricordi; ed è stato questo a favorire
la riproduzione della zanzara che trasmette la febbre dengue, molto più che in passato”:
Antonia Santos, giornalista di Radio Nova sull’isola di san Vincente, racconta all'agenzia
Misna la mobilitazione che da giorni coinvolge tutta la popolazione dell’arcipelago
di Capo Verde per contrastare la peggiore epidemia di febbre dengue registrata nel
paese e che è comparsa anche nella sua forma più grave, quella emorragica. Sono sei,
secondo l’ultimo bilancio, le persone morte a causa della malattia, tutti sull’isola
maggiore di Santiago, dove si trova anche la gran parte dei 12.000 contagiati. “Fino
a pochi giorni fa il numero dei nuovi casi era di 1000-1500 al giorno ed ora siamo
scesi a 500-600, forse si cominciano a veder i primi risultati della campagna di pulizia
e dei tentativi di prevenzione” continua la giornalista dell’emittente fondata trent’anni
fa dai missionari cappuccini. Poliziotti, operatori della Croce Rossa e la gente comune,
sin nei villaggi all’interno delle isole, da giorni è impegnata a pulire i quartieri
e le strade dai copertoni, barattoli e altra spazzatura riempita d’acqua piovana in
cui prolificano le larve della zanzara aedes. Ieri sera, rispondendo all’appello del
governo di Praia, sono arrivati i primi gruppi di medici stranieri, 29 in tutto, provenienti
da Francia, Portogallo, Svizzera e Thailandia in aiuto ai medici locali, mentre cominciano
ad arrivare i primi quantitativi di insetticida per le fumigazioni ed altri strumenti
di contrasto proibitivi per le casse dell’arcipelago africano abitato da 400.000 persone.
“Radio e televisioni continuano a martellare la gente di informazioni su come tenere
lontane le zanzare, in particolare sull’uso delle zanzariere sopra i letti, anche
se pochi se le possono permettere e sono un po’ più diffuse le reti alle finestre”
aggiunge Santos. Grande mobilitazione anche nelle strutture sanitarie; “l’ospedale
centrale di Praia ha rinviato tutte le operazioni chirurgiche per poter affrontare
in sala operatoria le emorragie interne causate da questa forma di dengue” riferisce
frate Ottavio Fasano, missionario cappuccino e direttore del centro sociosanitario
San Francesco sull’isola di Fogo. “Anche nel nostro centro, che è specializzato in
chirurgia con 30 posti letto, i medici sono in allerta, benché finora non ci siano
stati casi gravi su quest’isola”. (R.P.)