Salvador: mons. Rosa Chavez loda il governo che farà luce sulla morte di Romero
Mons. Gregorio Rosa Chàvez, vescovo ausiliare di San Salvador, ha espresso ieri soddisfazione
e gratitudine, dopo l’annuncio del governo del presidente Mauricio Funes di dare seguito
alle raccomandazioni della Commissione Interamericana dei diritti umani, procedendo
fino in fondo nelle indagini sulle passate violazioni nel Paese, compreso l’omicidio
di mons. Oscar Romero, arcivescovo della capitale. “Vediamo con simpatia questo gesto
del presidente Funes e chiediamo al Signore che le decisioni che saranno prese possano
portare alla riconciliazione della famiglia salvadoregna”, ha detto il presule nella
conferenza stampa dopo la santa Messa domenicale. Il vescovo ausiliare, osservando
che queste decisioni potrebbero portare alla verità definitiva sull’assassinio nel
1980 dell’arcivescovo Oscar Romero, ha chiesto di evitare “qualsiasi manipolazione
della sua figura sacerdotale e della sua eredità spirituale e pastorale”. “Si tratta
- ha sottolineato il presule - del martirio di un pastore che deve essere trattato
con grande rispetto allontanando qualsiasi intenzione o tentativo di manipolare la
sua memoria. E’ qualcosa di sacro e non possiamo toccarlo con le mani sporche”. Mons.
Rosa Chavez ha espresso poi l’auspicio e il desiderio che la conoscenza della verità,
senza animi vendicativi, aiuti “a fare giustizia, ma soprattutto ciò possa essere
la base per il perdono e la riconciliazione”. D’altra parte il vescovo ausiliare ha
voluto rendere omaggio al successore di mons. Romero, l’arcivescovo Arturo Rivera
y Damas che in vita si batté con coraggio perché queste raccomandazioni internazionali,
lungamente disattese, fossero applicate fino in fondo come condizione indispensabile
per ritrovare la pace vera e duratura. Mons. Rivera y Damas prima di morire aveva
fatto causa allo Stato salvadoregno presso l’Organizzazione degli Stati americani
(Osa) per costringere le autorità dell’epoca ad applicare queste risoluzioni richieste
dal sistema interamericano. Infine, mons. Rosa Chàvez ha voluto ribadire ancora una
volta il sostegno della Chiesa salvadoregna alle richieste indirizzate al governo
per un maggiore controllo sulla produzione, vendita e circolazione di armi come un
modo di aiutare ad abbassare il clima di violenza che caratterizza il Paese centroamericano.
“Le armi - ha ribadito - favoriscono la violenza e perciò è urgente fare di tutto
per levare dalla circolazione questi strumenti di morte”. Contestando l’opinione di
alcuni che sostengono che le “armi servono per difendersi”, il presule ha ricordato
che la difesa migliore sta nell’ordine, nella pace vera e nello stato di diritto.
“Le armi non sono generi di prima necessità e non combattono la violenza; anzi la
creano e aumentano”, ha concluso il vescovo ausiliare di San Salvador. (A cura
di Luis Badilla)