Pakistan: Islamabad si consulta con i cristiani per abrogare la legge sulla blasfemia
Abolizione totale della legge sulla blasfemia in Pakistan. È quanto hanno chiesto
delegati cristiani e membri della società civile, in un incontro con il Comitato parlamentare
permanente la settimana scorsa a Islamabad. L’incontro è stato organizzato su iniziativa
del governo pakistano, che ha chiesto “suggerimenti” a cristiani e attivisti, per
migliorare i diritti delle minoranze. “Un passo positivo”, commenta un attivista cristiano
ma “il cammino è ancora lungo”. Mehboob Sada, direttore del Centro di studi cristiano
(Csc), fra i partecipanti al vertice, sottolinea ad AsiaNews “la mozione comune di
cristiani e membri della società civile” volta a “cancellare la legge sulla blasfemia”.
Introdotta nel 1986 dal dittatore Zia-ul-Haq, la norma punisce con il carcere a vita
o la condanna a morte chi dissacra il Corano o ingiuria il nome del profeta Maometto
ed è divenuta un pretesto per colpire le minoranze religiose del Paese. L’attivista
cristiano spiega che essi hanno ribadito al presidente del Comitato parlamentare permanente
che “il Pakistan non ha bisogno di questa legge” che ha causato “danni alla vita e
alle proprietà delle persone” oltre a “dare una cattiva immagine del Paese all’estero”.
Una legge, aggiunge Sada, in base alla quale “sono state aperte 5 mila inchieste contro
persone di fedi diverse”. Secondo il direttore di Csc è necessario: attuare cambiamenti
nei libri di testo, nei programmi scolastici, usare i media ed eventi interconfessionali
per promuovere il dialogo. Solo così si rafforzerà “il rispetto per le figure sacre”
dell’islam senza il bisogno di una legge infamante, foriera solo di violenze e persecuzioni.
Mehboob Sada aggiunge che il Comitato parlamentare terrà una serie di incontri con
personalità musulmane, vescovi cattolici e politici, per raccogliere altri suggerimenti.
“Sarà un cammino lungo – conferma – ma, nel complesso, è un buon passo in avanti.
In questo momento – conclude Mehboob Sada – il governo è debole a causa delle pressioni
esercitate dai fondamentalisti”. Ma se troverà il “coraggio di proseguire in questa
direzione”, potrà riportare il Paese “agli inizi degli anni ’80, prima che la norma
venisse introdotta”. (R.P.)