Padre Lo Stocco: business illegale dietro la guerra in Congo
l grande “business” della Repubblica democratica del Congo è l’abbondante quantità
di minerali presenti nel sottosuolo del Paese. È questa la ragione della guerra civile
e dei sanguinosi scontri che continuano a mietere vittime, nell’indifferenza del mondo.
Durante il Convegno “Europa chiama Africa”, che si è tenuto il 6 novembre presso il
Senato Italiano, padre Luigi Lo Stocco, missionario Saveriano, già direttore di Radio
Maria di Bukavu (capoluogo del sud Kivu nell’est del Congo), ha lanciato il suo appello:
“Temiamo una nuova guerra, che avrà delle ripercussioni in tutta la regione dei Grandi
Laghi, e che provocherà una nuova catastrofe umanitaria”. Come riportato dall’agenzia
Fides, all’incontro hanno partecipato anche padre Loris Cattani, Saveriano e componente
delle “Rete Pace per il Congo”, e suor Teresina Caffi delle Missionarie di Maria,
entrambi impegnati da molto tempo sulla questione congolese ed in particolare della
parte orientale del Paese. Dall'inizio della guerra, nel 1998, tutti i belligeranti
stranieri - compresi quelli in Zimbabwe, Angola e Namibia - si sono buttati sulle
enormi ricchezze del Congo. In effetti, prima dell'ordinanza sul monopolio delle esportazioni,
i soldi gestiti dai compratori locali circolavano tra la popolazione. Ora i proventi
della vendita dei minerali servono, invece, a pagare i soldati e ad acquistare nuove
armi. I tre missionari hanno tutti respinto l’interpretazione di questi conflitti
come “guerre etniche”, affermando che si tratta di scontri per il controllo delle
risorse naturali del Congo. Il traffico illegale di materie prime del Paese è diventato
talmente drammatico che il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha istituito una commissione
d’inchiesta che sta indagando sullo sfruttamento illegale delle risorse congolesi,
tra cui il coltan. Alcuni parlamentari italiani hanno a loro volta proposto di portare
al Parlamento Europeo un disegno di legge, per creare un sistema di verifica dell’origine
dei minerali acquistati dalle industrie europee. Una proposta simile è stata presentata
da alcuni senatori statunitensi. “Il peccato più grave dell’occidente nei confronti
dell’Africa è il silenzio dei media”, ha detto padre Luigi. Suor Teresina a conclusione
del suo intervento, ha voluto ricordare che da sempre sono le donne e i bambini le
principali vittime delle violenze. (C.P.)