2009-11-09 14:51:28

L'uragano Ida colpisce il Salvador: oltre 120 morti


Sempre più pesante il bilancio delle intense piogge causate dal passaggio dell’uragano Ida nel Salvador: sono almeno 124 le persone morte in seguito ad alluvioni e smottamenti del terreno. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La capitale San Salvador è tra le zone più colpite. La provincia di San Vicente è rimasta isolata. I senzatetto sono almeno 13 mila. Il presidente salvadoregno, Mauricio Funes, ha parlato di “una tragedia” dai danni “incalcolabili” e decretato lo stato di emergenza nazionale. L’allarme è alto anche negli Stati Uniti: l’uragano ora si dirige, infatti, verso le coste meridionali statunitensi, dove si trovano numerosi impianti petroliferi. Le autorità della Louisiana hanno già dichiarato lo stato di emergenza. Ida continua dunque la sua corsa verso il Golfo del Messico, ma oggi dovrebbe comunque iniziare ad indebolirsi. Secondo le previsioni dei meteorologi, al suo arrivo sulla costa meridionale degli Usa non avrà più la forza di un uragano. I danni del suo passaggio finora sono stati ingenti: prima di abbattersi sul Salvador, Ida aveva colpito anche il Nicaragua dove, secondo dati diffusi dal Ministero dell’interno, ha completamente distrutto quasi mille abitazioni e provocato oltre 10.000 senzatetto.

 
Chavez mette in allerta le truppe venezuelane
Torna alta la tensione tra Venezuela, Colombia e Stati Uniti. Il presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha messo in stato di massima allerta le truppe di Caracas per prepararsi a rispondere ad un’eventuale azione armata da parte della Colombia sostenuta da Washington. Chavez ha detto ieri che “tutti” i venezuelani devono “essere pronti a difendere la patria”. Il presidente colombiano, Alvaro Uribe, ha reso noto che si rivolgerà all’Organizzazione degli Stati Americani e al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ha aggiunto che la Colombia “non prenderà alcuna iniziativa bellicosa”.

Attentato kamikaze in Pakistan
Ancora un attentato in Pakistan: a Peshawar, un attentatore suicida si è avvicinato ad un check-point della polizia e quando gli agenti lo hanno fermato si è fatto esplodere. Oltre al kamikaze, sono morti un passante e un agente. Nelle ultime settimane, i militanti fondamentalisti islamici hanno lanciato in Pakistan una campagna di attacchi in seguito alla massiccia offensiva messa in atto dalle forze di sicurezza nel Waziristan del sud, al confine con l’Afghanistan.

Iraq, approvata la legge elettorale
Dopo mesi di dibattito, è stata approvata ieri dal parlamento iracheno la legge elettorale che apre la via alle legislative di inizio 2010. Almeno in via formale, è stato superato anche il contenzioso relativo ai voti nella regione petrolifera di Kirkuk. Il capo della Commissione elettorale irachena ha affermato stamani che la consultazione, inizialmente prevista per il 16 gennaio, potrebbe tenersi il prossimo 21 gennaio. Ma quale significato ha la decisione dell’Assemblea irachena in vista del voto? Helene Destombes lo ha chiesto a mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk:RealAudioMP3

R. - Penso sia una cosa positiva. Hanno iniziato bene, ma bisogna continuare per poter andare avanti e dialogare. E’ la riconciliazione di tutti i gruppi politici.

 
D. - Quale può essere il ruolo dei cristiani?

 
R. - I cristiani devono unirsi per creare un gruppo importante perché possono avere un grande impatto. Possono riuscire ad aiutare gli altri a dialogare, a vedere qual è il bene per il Paese e per l’avvenire della gente. Le persone sono stanche di tutta questa violenza, che dura ormai da sei anni. Penso che i cristiani possano avere un ruolo fondamentale. Io posso parlare di quella che è la mia esperienza qui, a Kirkuk, che è poi quella del dialogo, della visita a tutti i gruppi: del chiedere loro di dialogare piuttosto che provocare o utilizzare la violenza. Solo il dialogo può risolvere i problemi, non le armi.

Polizia iraniana chiede di applicare la sharia per ridurre i furti
Un alto responsabile della polizia iraniana ha chiesto la rigida applicazione della sharia per mettere un freno all'aumento dei furti nel Paese. “Se fosse applicata la sharia, non si verificherebbe il 90% dei furti”, ha dichiarato il generale Asghar Jafari, alto comandante della polizia nazionale. In base alla sharia, in vigore nella Repubblica islamica, il furto è punito con l’amputazione di una mano. Questo tipo di condanna viene applicata raramente. Negli ultimi anni, anche a causa della crisi economica in Iran, i furti sono aumentati considerevolmente.

Per la stampa israeliana, imminenti le dimissioni di Abu Mazen
Le dimissioni di Abu Mazen sono vicine. Lo ha rivelato il quotidiano israeliano Haaretz citando fonti palestinesi, secondo le quali il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) avrebbe manifestato le sue intenzioni in un incontro con una delegazione diplomatica egiziana a Ramallah. Ieri, migliaia di palestinesi sono scesi in strada a Hebron e a Betlemme per testimoniare il loro sostegno al presidente Abu Mazen. I manifestanti lo hanno esortato anche a ricandidarsi alle prossime elezioni presidenziali, malgrado la decisione in senso contrario già da lui espressa giovedì scorso.

Dalla Corea del Sud volantini sulla Corea del Nord
Venti anni dopo la caduta del Muro di Berlino, un gruppo di attivisti sudcoreani ha utilizzato un pallone aerostatico per far arrivare migliaia di volantini al di là della frontiera con la Corea del Nord. L’anniversario della caduta del Muro di Berlino - si legge sui volantini - “potrebbe essere un’occasione per i popoli di entrambe le Coree per riflettere sulla dura realtà della divisione della penisola”. Secondo diversi esperti, è il gap economico uno dei principali ostacoli per la riunificazione tra Corea del Nord e Corea del Sud. Tale divario è di gran lunga superiore a quello all'epoca esistente tra la Germania Est e quella Ovest. Il Pil nordcoreano, 17 miliardi di dollari nel 2008, è pari al 2% di quello sudcoreano. Secondo alcune stime, i costi che la Corea del Sud dovrebbe sostenere per annettere la Corea del Nord sarebbero di almeno mille miliardi di dollari.

Morto il premio Nobel russo Ginzburg
E’ morto ieri sera a Mosca Vitaly Ginzburg, il fisico russo di origini ebraiche che ha lavorato al progetto della bomba atomica per i sovietici. Nel 1951, fu estromesso dalle ricerche sulla bomba atomica in seguito alla campagna di antisemitismo lanciata dall’allora leader sovietico, Stalin. Ricordando gli anni di lavoro sull’arma atomica, Ginzburg ha sottolineato come sia stata “un’enorme fortuna che Stalin non abbia avuto il tempo di realizzare il suo progetto”. Nel 2003, Ginzburg ha vinto il Premio Nobel per la fisica per aver sviluppato la teoria dei superconduttori, materiali che permettono all’elettricità di passare senza resistenze a temperature molto basse.

In Marocco Forum sul ruolo dei media
“Media e Comunicazione: posta in gioco e sfide del terzo millenario”: è il tema della terza edizione del Forum di Fes sull’Alleanza internazionale delle Civiltà che si svolgerà nella città marocchina dal 15 al 17 novembre prossimi. Organizzato dal Centro interdisciplinare di Studi strategici e interdisciplinari del Marocco, il Forum vedrà la partecipazione di professionisti dell’informazione provenienti da tutto il mondo, rappresentanti di numerose reti televisive, ministri, alti funzionari, politici e dirigenti di importanti enti collegati all'industria dell’informazione.(Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 313

 
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