L'uragano Ida colpisce il Salvador: oltre 120 morti
Sempre più pesante il bilancio delle intense piogge causate dal passaggio dell’uragano
Ida nel Salvador: sono almeno 124 le persone morte in seguito ad alluvioni e smottamenti
del terreno. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
La capitale
San Salvador è tra le zone più colpite. La provincia di San Vicente è rimasta isolata.
I senzatetto sono almeno 13 mila. Il presidente salvadoregno, Mauricio Funes, ha parlato
di “una tragedia” dai danni “incalcolabili” e decretato lo stato di emergenza nazionale.
L’allarme è alto anche negli Stati Uniti: l’uragano ora si dirige, infatti, verso
le coste meridionali statunitensi, dove si trovano numerosi impianti petroliferi.
Le autorità della Louisiana hanno già dichiarato lo stato di emergenza. Ida continua
dunque la sua corsa verso il Golfo del Messico, ma oggi dovrebbe comunque iniziare
ad indebolirsi. Secondo le previsioni dei meteorologi, al suo arrivo sulla costa meridionale
degli Usa non avrà più la forza di un uragano. I danni del suo passaggio finora sono
stati ingenti: prima di abbattersi sul Salvador, Ida aveva colpito anche il Nicaragua
dove, secondo dati diffusi dal Ministero dell’interno, ha completamente distrutto
quasi mille abitazioni e provocato oltre 10.000 senzatetto.
Chavez
mette in allerta le truppe venezuelane Torna alta la tensione tra Venezuela,
Colombia e Stati Uniti. Il presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha messo in stato
di massima allerta le truppe di Caracas per prepararsi a rispondere ad un’eventuale
azione armata da parte della Colombia sostenuta da Washington. Chavez ha detto ieri
che “tutti” i venezuelani devono “essere pronti a difendere la patria”. Il presidente
colombiano, Alvaro Uribe, ha reso noto che si rivolgerà all’Organizzazione degli Stati
Americani e al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ha aggiunto che la Colombia “non
prenderà alcuna iniziativa bellicosa”.
Attentato kamikaze in Pakistan Ancora
un attentato in Pakistan: a Peshawar, un attentatore suicida si è avvicinato ad un
check-point della polizia e quando gli agenti lo hanno fermato si è fatto esplodere.
Oltre al kamikaze, sono morti un passante e un agente. Nelle ultime settimane, i militanti
fondamentalisti islamici hanno lanciato in Pakistan una campagna di attacchi in seguito
alla massiccia offensiva messa in atto dalle forze di sicurezza nel Waziristan del
sud, al confine con l’Afghanistan.
Iraq, approvata la legge elettorale Dopo
mesi di dibattito, è stata approvata ieri dal parlamento iracheno la legge elettorale
che apre la via alle legislative di inizio 2010. Almeno in via formale, è stato superato
anche il contenzioso relativo ai voti nella regione petrolifera di Kirkuk. Il capo
della Commissione elettorale irachena ha affermato stamani che la consultazione, inizialmente
prevista per il 16 gennaio, potrebbe tenersi il prossimo 21 gennaio. Ma quale significato
ha la decisione dell’Assemblea irachena in vista del voto? Helene Destombes
lo ha chiesto a mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk:
R. - Penso
sia una cosa positiva. Hanno iniziato bene, ma bisogna continuare per poter andare
avanti e dialogare. E’ la riconciliazione di tutti i gruppi politici.
D.
- Quale può essere il ruolo dei cristiani?
R. - I
cristiani devono unirsi per creare un gruppo importante perché possono avere un grande
impatto. Possono riuscire ad aiutare gli altri a dialogare, a vedere qual è il bene
per il Paese e per l’avvenire della gente. Le persone sono stanche di tutta questa
violenza, che dura ormai da sei anni. Penso che i cristiani possano avere un ruolo
fondamentale. Io posso parlare di quella che è la mia esperienza qui, a Kirkuk, che
è poi quella del dialogo, della visita a tutti i gruppi: del chiedere loro di dialogare
piuttosto che provocare o utilizzare la violenza. Solo il dialogo può risolvere i
problemi, non le armi.
Polizia iraniana chiede di applicare la sharia
per ridurre i furti Un alto responsabile della polizia iraniana ha chiesto
la rigida applicazione della sharia per mettere un freno all'aumento dei furti
nel Paese. “Se fosse applicata la sharia, non si verificherebbe il 90% dei
furti”, ha dichiarato il generale Asghar Jafari, alto comandante della polizia nazionale.
In base alla sharia, in vigore nella Repubblica islamica, il furto è punito
con l’amputazione di una mano. Questo tipo di condanna viene applicata raramente.
Negli ultimi anni, anche a causa della crisi economica in Iran, i furti sono aumentati
considerevolmente.
Per la stampa israeliana, imminenti le dimissioni di
Abu Mazen Le dimissioni di Abu Mazen sono vicine. Lo ha rivelato il quotidiano
israeliano Haaretz citando fonti palestinesi, secondo le quali il presidente dell'Autorità
nazionale palestinese (Anp) avrebbe manifestato le sue intenzioni in un incontro con
una delegazione diplomatica egiziana a Ramallah. Ieri, migliaia di palestinesi sono
scesi in strada a Hebron e a Betlemme per testimoniare il loro sostegno al presidente
Abu Mazen. I manifestanti lo hanno esortato anche a ricandidarsi alle prossime elezioni
presidenziali, malgrado la decisione in senso contrario già da lui espressa giovedì
scorso.
Dalla Corea del Sud volantini sulla Corea del Nord Venti
anni dopo la caduta del Muro di Berlino, un gruppo di attivisti sudcoreani ha utilizzato
un pallone aerostatico per far arrivare migliaia di volantini al di là della frontiera
con la Corea del Nord. L’anniversario della caduta del Muro di Berlino - si legge
sui volantini - “potrebbe essere un’occasione per i popoli di entrambe le Coree per
riflettere sulla dura realtà della divisione della penisola”. Secondo diversi esperti,
è il gap economico uno dei principali ostacoli per la riunificazione tra Corea
del Nord e Corea del Sud. Tale divario è di gran lunga superiore a quello all'epoca
esistente tra la Germania Est e quella Ovest. Il Pil nordcoreano, 17 miliardi di dollari
nel 2008, è pari al 2% di quello sudcoreano. Secondo alcune stime, i costi che la
Corea del Sud dovrebbe sostenere per annettere la Corea del Nord sarebbero di almeno
mille miliardi di dollari.
Morto il premio Nobel russo Ginzburg E’
morto ieri sera a Mosca Vitaly Ginzburg, il fisico russo di origini ebraiche che ha
lavorato al progetto della bomba atomica per i sovietici. Nel 1951, fu estromesso
dalle ricerche sulla bomba atomica in seguito alla campagna di antisemitismo lanciata
dall’allora leader sovietico, Stalin. Ricordando gli anni di lavoro sull’arma atomica,
Ginzburg ha sottolineato come sia stata “un’enorme fortuna che Stalin non abbia avuto
il tempo di realizzare il suo progetto”. Nel 2003, Ginzburg ha vinto il Premio Nobel
per la fisica per aver sviluppato la teoria dei superconduttori, materiali che permettono
all’elettricità di passare senza resistenze a temperature molto basse.
In
Marocco Forum sul ruolo dei media “Media e Comunicazione: posta in gioco e
sfide del terzo millenario”: è il tema della terza edizione del Forum di Fes sull’Alleanza
internazionale delle Civiltà che si svolgerà nella città marocchina dal 15 al 17 novembre
prossimi. Organizzato dal Centro interdisciplinare di Studi strategici e interdisciplinari
del Marocco, il Forum vedrà la partecipazione di professionisti dell’informazione
provenienti da tutto il mondo, rappresentanti di numerose reti televisive, ministri,
alti funzionari, politici e dirigenti di importanti enti collegati all'industria dell’informazione.(Panoramica
internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 313 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.