Le confessioni cristiane nel 20.mo anniversario della caduta del Muro di Berlino
In occasioni delle odierne celebrazioni per il 20.mo anniversario della caduta del
Muro di Berlino, il segretario generale del World Council of Churches (Wcc o Consiglio
Ecumenico delle Chiese-cec), Samuel Kobia ha affermato “dobbiamo ricordarci la fede
e il coraggio di tutte quelle persone che si sono riunite nelle comunità ecclesiali
e che sono diventate il nucleo di un movimento per il cambiamento”. “Queste persone
– ha sottolineato il segretario del Wcc – ci hanno insegnato che la fede in Cristo
può ispirare un movimento di resistenza contro il fatalismo e la disperazione: una
lezione che è importante oggi così come lo è stata vent’anni orsono”. Il contributo
alla pacificazione delle comunità ecclesiali è stato evidenziato anche dal teologo
luterano Konrad Raiser “le organizzazioni ecumeniche, in particolare il Wcc hanno
provato a mantenere i contatti con le comunità ecclesiali negli ex Paesi comunisti,
e vari gruppi e movimenti hanno lavorato a questo scopo”. In questi giorni di rievocazioni,
vale la pena leggere anche i risultati di un’indagine dell'Università di Berlino “Nessun
tedesco vissuto fino al 1989 nella Repubblica democratica tedesca vorrebbe riavere
il Muro, nessuno tornerebbe a quel sistema politico. Ma molti rimpiangono una società
più egualitaria e la maggior parte di loro, quando i nostri colleghi vanno sul campo
a fare inchieste, definisce il valore dell'uguaglianza più importante di quello della
libertà, a differenza di quanto fanno i loro connazionali che non sono vissuti dietro
al Muro tra il 1961 e il 1989...”. (C.P.)