Influenza A e Dengue al centro della Giornata del malato in Argentina
Si è celebrata ieri in Argentina, la Giornata del malato, incentrata quest’anno –
riferisce l’Osservatore Romano - su due temi che hanno destato particolare preoccupazione
nella Chiesa argentina: l’influenza A e la dengue, le due piaghe che stanno mettendo
in ginocchio il mondo intero, ma soprattutto il Paese latinoamericano. “Ascoltalo,
amalo, annunciagli Cristo, nostra speranza”, è il titolo del documento indirizzato
sia ai malati che alle loro famiglie, diffuso dalla Commissione della pastorale della
salute della Conferenza episcopale. “La minaccia di dengue e l’influenza A – sostengono
i presuli – ci hanno reso consapevoli del fatto che chiunque può ammalarsi in modo
imprevisto e perfino perdere la vita. Ma questo pericolo è stato motivo per imparare
a essere responsabili e a proteggerci a vicenda”. Queste non sono però le uniche preoccupazioni
nelle parole dei vescovi. Occupa, infatti, un posto di particolar rilievo anche la
questione del traffico di farmaci falsi o scadenti, che finisce per aggravare ancora
di più questa precaria situazione. Il fenomeno di contraffazione di medicinali, sta
causando gravi problemi sanitari ed economici, a scapito delle popolazioni più povere
dei Paesi in via di sviluppo; solo in Angola, ad esempio, i farmaci contraffatti in
circolazione sono circa il 70%. Uno studio effettuato dall’Organizzazione Mondiale
della Sanità, ha dimostrato che in più del 50% dei casi le medicine sono state vendute
senza l'imballaggio primario originale, mentre nel 25% dei campioni la data di scadenza
non era disponibile e gli stati di immagazzinaggio erano inadeguati. Non è possibile
rimanere indifferente ai bisogni crescenti e sempre nuovi del proprio tempo, ammoniscono
i vescovi argentini, sottolineando che l’annuncio cristiano deve aiutare a risvegliare
il forte senso di solidarietà all’interno della comunità nazionale e riscoprire il
significato del mistero della sofferenza. Amare i malati significa pertanto “condividere
il loro desiderio di guarire”. (C.P.)