2009-11-08 14:16:58

“Tu prepari il frumento per gli uomini”: tema della Giornata del Ringraziamento


Un’occasione per ringraziare del Creato e riflettere sull’importanza del mondo rurale: è la Giornata del Ringraziamento che ricorre oggi, ma sarà celebrata domenica prossima a livello nazionale per non accavallarsi con la visita del Papa a Brescia. Curata dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della CEI, il Messaggio dell’iniziativa ha per titolo “Tu prepari il frumento per gli uomini”. Ma cosa si vuole comunicare con questa Giornata? Debora Donnini lo ha chiesto a mons. Arrigo Miglio, presidente della stessa Commissione e vescovo di Ivrea:RealAudioMP3

R. – La Terra è il grande libro scritto dal Creatore e quindi vogliamo invitare la comunità cristiana e tutta la società a rieducarsi, a leggere questo libro. Il secondo messaggio è quello della custodia del creato: il Creatore ha posto l’uomo sulla Terra perché ne sia custode, fedele e saggio amministratore. Il terzo messaggio importante, proprio raccogliendo anche vari inviti del Santo Padre, anche nella “Caritas in veritate”, è il discorso della condivisione dei beni della Terra. Quindi da una parte il problema della giustizia a livello globale, i problemi della fame e della denutrizione, ma c’è anche il problema dell’espropriazione del suolo e quindi l’accaparramento di terre, di suolo, da parte di economie emergenti a scapito della sopravvivenza o di una vita dignitosa delle popolazioni dei Paesi più poveri.

 
D. – Voi fate un esplicito riferimento, nel messaggio di quest’anno, all’Africa…

 
R. – Sì, proprio per quest’aspetto dell’accaparramento del suolo ed è un discorso che va di pari passo con quello della cementificazione. Questo riguarda anche il nostro continente, il nostro Paese. Ridare quindi alla cultura del mondo agricolo il suo ruolo primario che in questi anni, almeno in certe regioni anche del nostro Paese, è stato un po’ considerato una cultura di serie B rispetto alla cultura industriale, del terziario. C’è un riscatto ed una centralità, credo, da recuperare e quindi questa cultura è un lavoro di educazione.

 
D. – Un passaggio del messaggio sottolinea come “dalla solidarietà deve nascere un rapporto con i fratelli migranti che ne rispetti davvero la dignità personale”. Voi fate quindi un riferimento all’accoglienza verso i migranti...

 
R. – C’è tutto un mondo di lavoratori dell’agricoltura extracomunitari. C’è un dovere di accoglienza ma bisogna anche riconoscere, come dice il messaggio, che sono importanti e decisivi per il mantenimento stesso del mondo agricolo. In fondo questa manodopera diventa indispensabile in molte situazioni.







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