“Ho trovato un’accoglienza cordiale. Vedremo ora se ciò porterà anche a buone soluzioni.
Ho molte speranze”. Con queste brevi dichiarazioni, riferite dall’agenzia Ansa, il
presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, mons. Claudio Maria
Celli, ha commentato ieri gli incontri con le autorità cubane. Il presule ha parlato
per oltre due ore con Ramon Luis Linares, primo viceministro per lo Sviluppo informatico
e le comunicazioni e in seguito con altri due alti funzionari del governo: il presidente
dell'Istituto cubano di radio e televisione (Icrt), Ernesto Lopez, e il vicecapo dell'ufficio
di attenzione agli affari religiosi del Partito comunista di Cuba (Pcc), Carlos Samper.
“La Chiesa cubana - ha osservato mons. Claudio Maria Celli - desidera avere un accesso
normale ai mezzi di comunicazione. Credo che il popolo sia nella sua maggioranza cristiano
e cattolico e, perciò, penso che gli farebbe piacere ascoltare i suoi pastori attraverso
la radio e la televisione”. Agli incontri con le autorità, in preparazione di altri
che si terranno prima del suo rientro in Vaticano previsto per lunedì prossimo, mons.
Claudio Maria Celli è stato sempre accompagnato dal vescovo di Guantanamo mons. Wilfredo
Pino Estévez, attuale responsabile della Commissione episcopale cubana dei mezzi di
comunicazione. ''La Chiesa non chiede un'emittente radiofonica cattolica, ma vuole
più opportunità, affinché i vescovi si sentano più spesso in radio, per esempio'',
ha precisato il vescovo. Dal 1998, anno della storica visita a Cuba di Giovanni Paolo
II, i vescovi cubani hanno 15 minuti in tutte le radio locali in almeno tre momenti
dell'anno: Pasqua, Natale e in occasione della festa della Madonna della “Caridad
del Cobre”, Patrona di Cuba, che si festeggia l'8 settembre. ''Le autorità hanno capito
che bisogna fare dei passi per dare maggiore spazio alla Chiesa nei mezzi di comunicazione.
Nei prossimi mesi ci potrebbero essere buone notizie'', ha aggiunto mons. Wilfredo
Pino Estévez. Ieri, nella tarda serata, mons. Celli ha pronunciato la sua attesa conferenza
sulle comunicazioni ecclesiali nell’era digitale, alla quale, secondo prime notizie
che arrivano dall’Avana, hanno partecipato numerose persone di diversi ambiti della
cultura. (A cura di Luis Badilla)